La cantina

Ho avuto la fortuna di crescere in una belissima casa. La villa dei miei genitori nel piccolo paese in cui vivevamo era unica nel suo genere. Era stata progettata interamente da papà e ne aveva davvero curato ogni piccolo dettaglio.

Non era il classico parallelipedo così comune nei paesi come il nostro. Aveva una geometria veramente particolare ed io la ho amata moltissimo.

Avevamo un grande giardino che papà curava con certosia attenzione. Le piante erano una delle sue grandi passioni. Quando ero piccolo papà viaggiava molto. Brasile, Iran, Giappone, Corea e tanti altri posti che allora mi sembravano così esotici e pieni di potenziali avventure. Ogni volta che tornava da un viaggio portava con sè dei semi o delle piante che in Italia ed in Europa non si trovavano. Cosa che oggi sarebbe impossibili dati i regolamenti esistenti. Allo stesso si serviva di una azienda Belga che gli forniva bulbi e piante introvabili in Italia. Questo fece sì che il nostro giardino fu uno dei più esotici del paesello.

In quella casa c’era una cantina piuttosto grande. Era il posto in cui papà teneva i suoi attrezzi da lavoro. Dalla piccola carpenteria ai saldatori, cacciaviti e lenti di ingrandimento, una quantità infinita di minuteria meccanica. Fu il mio paradiso per tantissimo tempo. Credo che la mia passione di capire come funzionano le cose smontandole nacque proprio grazie a quella cantina.

Lì sotto ho smontato praticamente ogni cosa che si potesse smontare e ho passato tantissimo tempo costruendo cose, spesso senza senso, sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo. Allora non c’era Internet e ricercare informazioni era una cosa difficile e oltremodo lenta. Anche il mio inglese comincia a migliorare da allora. Alla ricerca continua di informazioni per creare qualcosa di nuovo.

Quella casa oggi non è più nostra e quando ho firmato il compromesso insieme ai miei fratelli ho detto ai nuovi proprietari: spero che in questa casa siate felici quanto lo sono stato io.

Non ne hanno fatto ancora nulla e la villa sta andando in rovina. Questa, però è un’altra storia.

Oggi vivo in una casa grande e molto bella. Purtroppo non ha quella cantina e non ha uno spazio che possa essere considerato simile.

Ecco, quello spazio mi manca moltissimo. Così come mi manca potere raccontare dei miei progetti farlocchi a mio padre.