Sbagliare è concesso

Come ho scritto ieri abbiamo avuto in studio questo contest per selezionare due praticanti.

Sono molto felice della scelta che abbiamo fatto e sono sicuro che abbiamo trovato due persone di grande valore che potranno pienamente esprimersi all’interno del nostro studio.

I partecipanti al contest avevano a disposizione cinque minuti per presentare davanti a tutti gli altri partecipanti e a tutto lo studio il frutto della loro giornata di lavoro. Ovviamente si tratta di una cosa complessa e che può certamente generare preoccupazione, sopratutto in coloro che ancora non sono abituati a parlare in pubblico.

Una delle persone partecipanti ha cominciato la sua presentazione ma dopo pochi secondi l’emozione la ha sopraffatta e non è riuscita a proseguire nella sua esposizione. Le abbiamo detto di prendersi il tempo necessario a tranquillizzarsi e le abbiamo detto che avrebbe potuto presentare il suo lavoro in coda alle presentazioni degli altri partecipanti.

Prima osservazione: chiunque si merita una seconda chance, quale che sia lo sbaglio che ha commesso.

Mentre la persona abbandonava la scena la ho osservata e ho letto nei suoi occhi la delusione. Sono assolutamente sicuro che in quel momento lei ha pensato di essere fuori dai giochi e che il suo errore sarebbe bastato ad escluderla quale che fosse il risultato del suo lavoro.

E’ arrivato nuovamente il suo turno e la presentazione è andata molto bene. Mi è molto piaciuta la sua capacità di analizzare il problema ed il percorso che ha compiuto nel trovare una soluzione. Un lavoro di ottimo livello se consideriamo che era stato eseguito nell’arco di una sola giornata.

Ci siamo ritirati in camera caritatis per decidere chi fossero le due persone che avremmo voluto al nostro fianco e abbiamo scelto anche lei.

Abbiamo scelto lei perchè il suo lavoro era ottimo e di profondità maggiore rispetto ad altri lavori che abbiamo visto durante la giornata.

Quando ho comunicato i nomi delle delle due persone ho letto lo stupore sul suo volto. Questa era la conferma che lei comunque si considerava già fuori dai giochi.

Seconda considerazione: non sei mai fuori dai giochi fino a che la partita non è finita.

Con il tempo puoi imparare a gestire le emozioni e fare in modo che la pressione sia un utile strumento per dare il meglio di sé. Se non possiedi la scintilla ed il talento non puoi imparare.

Questo è il motivo per cui quella persona è stata scelta.