Waze, Amazon ed il mondo fisico

Trovo molto buffo il fatto che la municipalità di Leonia, nel New Jersey, abbia deciso di multare tutti coloro che si troveranno ad attraversare la città non essendo residenti o persone che ci lavorano.

Questo perchè pare che quando le principali vie di accesso a New York sono congestionate le applicazioni intelligenti di navigazione come Waze o Google Drive dirottano migliaia di autoveicoli sulle strade secondarie paralizzando di fatto il traffico anche su quelle strade.

In realtà non è affatto buffo ma piuttosto terrificante.

Sullo stesso tenore la notizia secondo la quale il numero di furgoni destinati alla consegna di pacchi è aumentata vertiginosamente contribuendo alla congestione del traffico in tutte le città. Effetto collaterale della retail apocalypse.

Per anni abbiamo predicato come il digitale potesse essere un enorme acceleratore per gli affari dei retailer. Questo, ovviamente, si sta rivelando essere vero.

Credo che abbiamo dimenticato una cosuccia. Il digitale, in particolar modo l’e-commerce, in sé e per sé vive di zeri e di uno ma, alla fine della sua catena di valore ci sta sempre un omino fatto di carne ed ossa. L’omino di carne ed ossa vive in una città che collega tra loro gli omini di carne ed ossa con delle strade sulle quali scorrono dei veicoli di metallo.

Forse il mondo fisico esistente non è sufficientemente capace per assorbire l’accelerazione che proviene dal digitale. Non è in grado di assorbire quei volumi e comincia a ribellarsi.

Se è vero che puoi ricevere un oggetto entro un’ora dall’ordine è altrettanto vero che non conduci la tua vita all’interno della tua casa. E se quando esci di casa ti ritrovi paralizzato dal traffico delle macchine e dei furgoni ti girano un pochino le palle.

Forse sarebbe il caso di pensare anche a questa relazione tra il fisico ed il digitale e a quanto il primo sia pronto ad assorbire il volume generato dal secondo.