100 Lire di caramelle al gusto di Coca Cola

All’età di otto anni scoprii che mia mamma aveva un conto aperto al supermercato del paese.

Supermercato per quei tempi era una parola un pochino fuori luogo. Questo era decisamente il negozio di alimentari più grande del paesello ma certamente non potrebbe competere con i supermercati di oggi. Prova ne è il fatto che venne acquisito da Esselunga quando questa decisa di aprire uno dei suoi punti vendita assorbendo il personale del piccolo supermercato.

Ricordo che rimasi particolarmente stupito dal fatto che si potessero avere dei generi alimentari semplicemente dicendo “Me li segni sul nostro conto, per favore”. Ovviamente mi sfuggiva il fatto che alla fine del mese quel conto andasse saldato con soldi veri e non con le parole. Lo imparai più in là negli anni.

Fatto sta che dopo questa scoperta più o meno ogni settimana io ne approfittavo.

Va detto che il supermercato di cui sopra aveva anche un piccolo reparto molto simile ad una drogheria. Agli occhi di un ottenne quello era il paradiso. C’erano caramelle coloratissime, cioccolatini, per i più grandi c’erano i Boeri che ti concedevano anche l’ebbrezza del gioco d’azzardo poichè scartandolo potevi vincerne altri.

Ciò a cui io non potevo resistere erano le caramelle a forma di bottiglia e al gusto di CocaCola. 

Questo è il motivo che mi spinse a delinquere.

Mi avvicinavo alla signora e chiedevo 100 Lire di caramelle al gusto di CocaCola. Con lo guardo basso e colpevole mi avvicinavo alla cassa e proferivo la magica frase “Me li segni sul conto di mamma, per favore”. Dallo sguardo della signora ero perfettamente consapevole del fatto che lei sapesse ma, in qualche modo, siamo diventati complici e non ha mai tradito il mio crimine di bambino.

Data la modestia della cifra neanche i miei genitori si sono mai accorti di nulla ma io vivevo ogni fine del mese con l’infinito terrore di venire scoperto.

Vinto dai sensi di colpa smisi e cominciai ad impiegare parte della mia paghetta settimanale per soddisfare il mio vizio.

Mamma, Papà, sappiate che sono stato io e sono in debito con voi di qualche migliaio di Lire. Purtroppo è un debito che non sarò più in grado di estinguere.