Bisognerebbe riflettere

E quindi il governatore, espressione che mi fa sorridere ogni volta che la scrivo, della Lombardia firma una ordinanza secondo la quale per uscire di casa esiste l’obbligo di indossare una mascherina.

L’ordinanza la potete leggere qui e sul tema mascherine recita:

Ogniqualvolta ci si rechi fuori dall’abitazione, vanno adottare tutte le misure precauzionali consentite e adeguate a proteggere sé stesso e gli altri dal contagio, utilizzando la mascherina o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca, contestualmente ad una puntuale disinfezione delle mani. In ogni attività sociale esterna deve comunque essere mantenuta la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.

Come sempre le parole hanno un peso e qui ce ne sono di interessanti.

“Vanno adottate tutte le misure precauzionali consentite”. Perché c’è quel “consentite”. Esistono per caso delle misure precauzionali non consentite?

“adeguate”. Anche questa parola è interessante. Personalmente faccio moltissima fatica a capire cosa sia adeguato e cosa con in questa situazione. Da cittadino mi aspettare che qualcuno di dica che cosa è adeguato. In caso contrario vado su Internet e comincio a chiedere lo spegnimento di qualsiasi base station 5G.

Devo quindi usare la mascherina che si suppone sia “consentita ed adeguata” ma poi mi metti una virgola e scrivi “o, in subordine, qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca”. Ne deriva che “qualsiasi altro indumento” è consentito ed adeguato. A me sembra un pasticcio.

Cerchiamo però di essere razionali. Se viene fatta questa richiesta ci saranno dei razionali od anche solo delle ipotesi che fanno pensare che questa misura possa essere utile nel contenimento del contagio. Concediamo il beneficio del dubbio e assumiamo che sia vero.

Bene, ora tutti saranno alla frenetica ricerca delle mascherine e quindi mi immagino che per procurarsene si debba muoversi, od attendere che qualcuno te le porti a casa. Purtroppo non si legge nulla su una potenziale disponibilità e distribuzione di questi presidi.

Mi domando se questo non sia di per sé un rischio.

Rimangono quindi solo gli altri indumenti, non meglio specificati.

Anche se le mascherine verrano distribuite ce ne sarà scarsità e le persone tenderanno ad utilizzarle più volte. Non credo serva essere un medico per capire quale perfetta coltura per i batteri sia una mascherina umida utilizzata più volte. Ancora una volta, geniale.

Infine mi domando se quando si costruisce una ordinanza e quando sono presenti quattro pagine di visto, sentito, ritenuto, vagliato non si possa cercare di immaginare quali siano le conseguenza pratiche della stessa.

A me sembra il minimo sindacale. In caso contrario si tratta solo di wishful thinking.

Photo credit:

unsplash-logo🇨🇭 Claudio Schwarz | @purzlbaum
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