Continui aggiustamenti

Ci sono dei momenti in cui il desiderio di suonare la chitarre invade ogni mio momento libero. Finisco per dedicare a questa attività un sacco di tempo ma sempre in maniera molto destrutturata.

Non ambizioni da palco ma, molto più semplicemente, solo il desiderio di fare uscire qualcosa di discreto dagli strumenti che ho in casa.

Una parte consistente di questa frenesia riguarda la cura degli strumenti. Ciclicamente pulisco tutte le mie chitarre a dovere, sostituisco le corde e me ne prendo cura.

Nel tempo mi sono dotato di tutti gli strumenti necessari per fare questa cosa e la manualità delle operazioni mi affascina. Quello che ancora mi colpisce e che non sono mai soddisfatto del risultato o, meglio, mi ritrovo sempre a fare aggiustamenti uno dopo l’altro.

Cambio in continuazione l’azione delle corde in funzione del mood del momento. In alcuni periodi mi piace molto alto ed in altri molto basso. Per una settimana mi affeziono al suono di un plettro e poi lo rimetto nel cassetto. Per un mese suono solo con il mio Fender Blues Junior e poi passo al Roland Cube per finire con Bias Amp sul mio PC. Per qualche mese corde 0.9 e poi di colpo corde 0.11.

Credo che alla fine non esista il setup perfetto per me, così come non esiste per tante cose che mi circondano.

Si tratta di una serie di continui aggiustamenti ed adattamenti alla situazione ed all’umore del momento. Una sperimentazione continua che mi permette di non adagiarmi mai sul presente ma di volgere sempre uno sguardo verso le possibilità che si possono esprimere nel futuro.

Photo by Oleg Ivanov on Unsplash
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