Elettronica di consumo ed obsolescenza

white ipod nano 3 rd gen
Photo by Batu Gezer on Unsplash

Credo che se tutti guardassimo nei nostri cassetti, sopratutto quelle meno visibili ed accessibili, troveremmo una quantità di oggetti di elettronica di consumo che sono oramai superati da modelli nuovi e più innovativi.

Io credo di avere sicuramente almeno una decina di telefoni, dei Kindle oramai obsoleti, vecchi router ed altri sistemi che oramai non uso più.

In fondo questo è uno spreco perché se è vero che questi oggetti sono ormai superati credo che si debba trovare il modo di dargli una nuova vita, magari per funzioni diverse.

Mi è venuto questo pensiero nella giornata di ieri quando leggevo di una persona che ha convertito un vecchio iPod in un oggetto capace di fare streaming musicale da Spotify su una connessione WiFi.

Premesso il fatto che trovo il vecchio iPod ancora un oggetto dal design superlativo e un perfetto esempio di interazione uomo macchina.

Qui sotto potete vedere un video dell’iPod funzionante:

Io la trovo una cosa fighissima. Un oggetto che sarebbe dovuto essere destinato allo smaltimento, nella migliore delle ipotesi, viene riconvertito ad altra funzione usando tecnologia e software moderni.

Guy Dupont ha rilasciato pubblicamente tutti i dettagli necessari alla realizzazione del progetto, software incluso. Anche questa è una cosa bellissima. Data l’iconicità del prodotto trattato, l’iPod, avrebbe potuto certamente capitalizzare su questa idea e certamente mettere insieme qualche migliaio di dollari.

Ha deciso di non farlo a dimostrazione del fatto che c’è ancora gente in giro disposta a donare il proprio tempo raccontando e documentando progetti personali.

La seconda considerazione che dovremmo fare è che dovrebbe essere imposto ai costruttori di rendere gli oggetti che compriamo modificabili e riutilizzabili. Ci sono certo in gioco questioni di proprietà intellettuale e tecnologia proprietaria ma credo che sia un tema che dovrebbe essere affrontato.

Siamo troppo abituati a non aggiustare o modificare e semplicemente buttare nella spazzatura. Non è l’atteggiamento corretto in un mondo moderno.

Oltretutto è vero che si potrebbe fare cose di una bellezza assoluta se questo fosse possibile.

Forse si potrebbe pensare a device che sono chiusi per un certo periodo della loro esistenza ma che vengono resi aperti nel momento in cui entrano nel loro naturale momento di phase out dalla produzione. Sarebbe bellissimo avere a disposizione tutta la documentazione necessaria per poterli modificare sebbene questo tolga un pochino di magia a quella fase di reverse engineering che è tipica di questo genere di progetti.


Shameless self promotion ahead…

Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.

Quello di seguito è l’ultimo episodio.

Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast


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