Oramai sono abbastanza integrato nelle dinamiche sociali di Giannutri e comincio a raccogliere le prime confidenze e pettegolezzi.
In questi ultimi anni lo status symbol necessario per essere parte dell’élite dell isola è cambiato.
Un tempo, mi dicono, era la barca. Più grande era la barca, più alto il tuo potenziale prestigio.
Ora il nuovo must è avere la macchina. Si la macchina. Uno di quegli aggeggi che hanno quattro ruote, un volante ed un motore. Una macchina vera e propria in un’isola di 2,6 chilometri quadrati e credo un massimo di 1,5/2 chilometri di strada percorribile da una automobile.
Davvero, la barca potevo riuscire a comprenderla, ma la macchina davvero non la capisco.
I più tradizionalisti sull’isola rifuggono la moda e pare che frange oltranziste si stiano organizzando. Non più tardi di qualche giorno fa un ignoto vandalo ha tagliato le quattro gomme dell’auto di un residente. Tutti ora si domandano chi possa essere il guerrigliero responsabile della azione di sabotaggio.
Alcuni pensano anche a mercenari assoldati dalla Corsica. Ex legionari al soldo della frangia più conservatrice della identità culturale dell’isola.
Pare non ci si sia rivolti alle forze dell’ordine.
Ho il sospetto che ci si stia alleando con il Principato di Seborga per ottenere l’indipendenza dalla Repubblica Italiana.