300

I 300 di cui vorrei parlare qui non sono certamente i 300 spartani della battaglia delle Termopili.

Sono le 300 persone che il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano autorizza a sbarcare a Giannutri ogni giorno. Questo, a torto o a ragione, è il numero che è stato stabilito essere corretto per mantenere integro l’ecosistema dell’isola.

Puntualmente quel numero di persone ogni mattina sbarca sull’isola alle 11.00 del mattino e nel primo pomeriggio riparte alla volta di Porto Santo Stefano.

I residenti dell’isola li chiamano “I turisti”, con quella forma di dialogo un pochino elitario che li caratterizza.

Anche Lorenzo e Beatrice hanno cominciato a chiamarli “I turisti”. Evidentemente si sono integrati nella socialità dell’isola molto più velocemente del sottoscritto.

Giannutri è un isola che è grande 2,6 Km2, ed ha coste per circa 8km e mezzo. Di queste coste direi che al massimo un chilometro è raggiungibile a piedi senza rischiare di spezzarsi l’osso del collo cadendo dagli scogli. Ovviamente non ci sono spiagge, se non una piccola spiaggia di una ottantina di metri a Cala Spalmatoio.

1 chilometro sono mille metri. Provate a dividere 1000 metri per il numero di turisti che ogni giorno sbarcano sull’isola e avrete una idea della densità di persone che si trova sugli scogli durante la presenza dei visitatori.

Questo è il motivo per cui durante lo sbarco dei turisti i residenti si rintanano nelle loro abitazioni e aspettano pazientemente che l’isola torni alla quiete che la caratterizza.

Ora, ognuno è libero di spendere il proprio tempo in vacanza come meglio crede. Se desideri spendere una giornata aggrappato agli scogli come un riccio in compagnia di centinaia di altri ricci a me va benissimo.

Quello che mi domando è: perchè lo fai?

Il fascino di Giannutri è talmente grande da spingerti comunque a sopportare qualsiasi condizione? Alla fine mi sono convinto che questa sia la ragione. Una giornata mordi e fuggi in un paradiso è comunque meglio di una giornata in spiaggia a Porto Santo Stefano. Peccato che come te la pensino anche altre 299 persone che trasformano il paradiso in un inferno.

Ecco. La sirena della Maregiglio sta suonando. E’ ora di tornare a casa, caro turista. 

Spero che tu ti sia divertito e che tu abbia avuto cura di raccogliere tutta la porcheria che generalmente lasci in giro dopo che te ne sei andato.

Forse anche io comincerò a chiamarli turisti.