Oggi Buzz, il mio labrador retriever, compie un anno di vita.
Quando è arrivato a casa pesava poco più di tre chili lo si poteva tranquillamente tenere in braccio, anche se non ha mai gradito molto questo genere di attenzioni. Oggi pesa circa quaranta chili e possiede la delicatezza di un elefante in un negozio di cristallerie.
Diciamo che la grazia non è la sua caratteristica principale, e questo nonostante la naturale eleganza della sua razza. Lui non si rende conto della sua mole e non ha nemmeno contezza di quando potrebbe fare male a qualcuno se solo lo volesse.
Buzz of San Nicolo’s End è il suo nome all’anagrafe. Nonostante questo nome altisonante è un cane che non se la tira più di tanto. I suoi unici interessi sono fare concorrenza alla mia ombra, masticare qualsiasi cosa possa essere raggiunta dalle sue mandibole, mangiare a quattro palmenti e dormire nelle pose più astruse che un cane possa assumere.
Per addormentarsi Buzz ha un suo rito. Comincia a compiere brevi cerchi su stesso e poi, di colpo, si lascia stramazzare al suolo facendo tintinnare tutti i cristalli di casa. Se hai la fortuna di essere ancora sveglio quando decide di dormire ti limiti a fare un sorriso. Se stai già dormendo fai un salto sul letto e ti svegli di soprassalto come se ci fosse stata una scossa del quinto grado della scala Richter.
Buzz russa come un taglialegna canadese e non sembra farci nemmeno troppo casa. Capita che si svegli per il suo stesso russare ma è raro.
Nel corso di quest’anno Buzz è riuscito a rosicchiare un iPhone, un Kindle, una quantità imprecisata di asciugamani, tovaglioli e strofinacci, due cuscini, due coperte e un numero imprecisato di libri, giornali e penne. Per contro non sembra particolarmente interessato a scarpe e pantofole che disdegna grandemente.
Allo stesso tempo è affascinato dagli odori dell’orto e dalle piante che lo popolano. Purtroppo il risultato è che, praticamente, non ho più un orto. Poco male. Diciamo che è una cosa in meno di cui devo occuparmi. In sostituzione c’è lui, comunque.
Buzz mangia circa 400 grammi di cibo al giorno e se fate il conto di quanto mangi in un mese vi renderete conto del fatto che la tappa per comprare quanto necessario è molto frequente.
Infatti, va detto, mantenere un cane è piuttosto impegnativo dal punto di vista economico. Cibo, veterinario, medicine, dog sitter quando serve e non se ne può fare a meno, accessori vari per la casa e per l’auto. Non dico che è come avere un figlio ma poco ci manca. Diciamo che si risparmia sui vestiti ché di quelli se ne occupa madre natura per lui.
Buzz non resiste all’acqua. Ogni occasione è buona per farsi un bagno. Questo ovviamente prevedere ingressi non autorizzati nel box doccia mentre tu stai facendo la doccia. Molto più spesso approfitta del fatto che viviamo di fronte al lago di Como e basta attraversare la strada per farsi una nuotata nelle acque del lago.
E’ un cane pigro e capita che quando si rientri da una passeggiata, a metà della via del ritorno, si metta seduto e non ne voglia sapere di muoversi. A questo punto basta pronunciare la magica parola “biscotto” perché si alzi e si incammini verso casa.
Buzz abbaia molto raramente ma ogni volta rimango stupito dalla profondità della sua voce.
Fin dai primi giorni di vita è stato educato a comportarsi bene in casa e fuori. Da questo punto di vista devo ammettere che le storie dell’orrore che ho sentito prima che arrivasse non si sono mai verificate. Cammina di fianco a me quando passeggiamo, aspetta seduto il suo cibo e non si muove prima che io gli abbia fatto il cenno di rito, quando siamo a tavola si siede di fianco a noi e non reclama nulla dalla tavola. E’ certo un cane irruente ma, tutto sommato, è ancora un cucciolo. Non riesce a contenersi quando incontra altri cani ed è sempre molto vivace quando incontra qualcuno che gli si avvicina.
Gli è concesso salire sul divano. La concessione deriva dal fatto che spesso mi ritrovo a lavora io stesso sul divano, ed averlo sdraiato di fianco a me mi piace da morire. Salire sul letto non è concesso. Questo a meno che io non desideri trascorrere qualche tempo in più sotto le coperte e non decida quindi di portarlo fuori. In quel caso lascio che si accoccoli in fondo al letto in attesa che il suo padrone si risvegli dal letargo.
E’ un cane impegnativo. In questo anno ho dovuto tarare tutti i miei comportamenti in funzione del cane ma, allo stesso tempo, gli ho insegnato ad essere un bravo compagno. Fin dai primi giorni è stato abituato a rimanere da solo per brevi periodi e non ha mai combinato alcun disastro in casa.
E’ diventato in quest’anno presenza fissa nelle mie conference call. Fa capolino con il suo capoccione quando pensa che sia stato davanti ad una webcam per troppo tempo e che sia arrivato il momento di mollare il colpo e giocare.
Sì, perché adora giocare. Potrebbe passare una intera giornata a rincorrere la sua palla o a tirare il giocattolo di corda. Non si fermerebbe mai. Fortunatamente anche in questo caso siamo riusciti ad insegnargli che anche il gioco ha un termine. Ubbidisce sempre anche se il suo sguardo mostra un certo disappunto.
Certo che muoversi con lui è come muoversi con un bimbo. Devi portarti appresso tutte le sue cose, cibo incluso. Devi chiamare i posti dove intendi recarti e verificare che i cani siano bene accetti. Quando vai al ristorante con lui devi prenotare un tavolo che sia defilato in modo da non infastidire gli altri ospiti anche se in quel ristorante il cane è benvenuto.
Richiede attenzioni, molte. E’ esigente. Ha un carattere determinato ma si riesce a dissuaderlo dalle peggiori intenzioni con semplicità.
No, avere un cane non è facile, per niente.
Eppure quando la mattina mi sveglio, ed il suo è il primo saluto che ricevo, sono felice come una pasqua. Mi piace quando si sdraia ai miei piedi quando lavoro. Adoro il suo sguardo triste, ma tipico della sua razza, quando mi vede al telefono per troppo tempo senza che gli conceda una carezza. Il suo sguardo è sempre intenso ed in quegli occhi scuri ti ci puoi perdere. Non puoi sfuggire alla sua zampa quando lo ignori per quello che lui ritiene essere un tempo troppo lungo. In quei casi ti viene a cercare ed è difficile riuscire ad ignorarlo.
E’ un cane affettuoso anche se desidera i suoi spazi e la sua solitudine. Un pochino deve avere preso dal suo padrone in questo senso.
In quest’anno ha combinato la sua buona dose di disastri ma la decisione di avere un cane a casa è stata una delle migliori decisioni della mia vita.
Se potete, fatelo. Non ve ne pentirete.