Io sono molto affezionato al tempo che ho trascorso facendo il mio servizio militare. Era il 1989 e per un anno sono stato ospite del 26º Reggimento di Fanteria “Bergamo” di stanza a Diano Marina.
E’ stato un anno in cui ho imparato moltissimo. Uscendo dall’ambiente universitario ho avuto modo di rendermi conto di quanto fossi stato fortunato ad avere la possibilità di studiare. (Non ci siete più ma, grazie mamma, grazie papà)
Ero un furiere. Un furiere in un centro addestramento reclute. Da noi ogni mese o poco più passava un migliaio di ragazzi che sarebbero poi stati inviati ai rispettivi reparti di destinazione una volta terminato l’addestramento base.
Io ero convinto che si fosse tutti all’università. Tutti i miei amici frequentavano l’università e avevo solo una piccola percezione di quanto vasta, e diversa, fosse la realtà.
Facevo statistiche. Scoprii che il numero di laureati era inferiore a quello degli analfabeti. Ho conosciuto persone che non parlavano Italiano ma solo il loro dialetto. Ho incontrato ragazzi che avevano preso il treno per la prima volta per arrivare in caserma. C’erano persone che non eseguivano gli ordini semplicemente perchè non erano in grado di capire quello che gli stavi dicendo.
Ho avuto la fortuna di avere degli ufficiali che, nella loro formalità, mi hanno permesso di comprendere alcuni meccanismi e dinamiche che avrei poi ritrovato nella vita reale, nel mondo del lavoro.
E’ stato un grande bagno di umiltà di cui, sinceramente, ringrazio lo Stato Italiano.
E’ stato un anno perso? Forse sotto certi aspetti.
E’ stato un anno utile? Moltissimo sotto altri aspetti.
Ovviamente su Facebook c’e’ il gruppo formato da tutti coloro che negli anni hanno frequentato la caserma. Ormai su Facebook c’è un gruppo per ogni evento o trascorso.
Io mi ci sono iscritto perchè ogni tanto mi piace ricordare quell’anno attraverso le fotografie ed i racconti delle altre persone che hanno speso un anno della loro vita nello stesso posto nel quale io ho speso il mio.
C’è solo un tipo di post che non riesco a farmi piacere. I post per “uomini veri”, o supposti tali. Cose del tipo “Solo chi ha guidato un ACM è un duro, un massiccio ed un vero uomo”. Davvero, nel 2017?
Ora a parte che io non ho mai guidato un ACM in vita mia ma mi sento un discreto esemplare di uomo. Non vero o finto, non duro o molle, massiccio poi non ne parliamo. Ma davvero dobbiamo misurarci con questi parametri per stabilire se uno è un uomo o no. E poi, è davvero strettamente necessario misurarlo? Io nemmeno negli spogliatoi della palestra mi sono mai misurato.