E quindi alla fine ci siamo arrivati.
Da pochi giorni Facebook ha rilasciato sulla sua piattaforma Facebook Shops.
Personalmente la cosa non mi colpisce più di tanto e ritengo che possa trarre in inganno aspiranti cultori dell’e-commerce. Certo la platea di Facebook può e deve attirare una attività ad fare un buon utilizzo di questo prodotto.
Allo stesso tempo il rischio che vedo è che questa soluzione venga percepita come una scorciatoia facile, veloce e, sopratutto, gratuita verso l’apertura del proprio sito di e-commerce.
Il mio parere è che il sito, o la piattaforma, che ospita un e-commerce rappresenta solo ed esclusivamente la punta dell’iceberg per coloro che desiderano intraprendere questa strada. E’ vero che il sito deve essere costruito con tutti i sacri crismi con una usabilità di alto livello in primo piano ma è altrettanto vero che questo non basta.
Per rendere una iniziativa di commercio online efficace sono assolutamente necessari:
- Una gestione logistica veloce ed efficace.
- Un magazzino che sia in grado di lavorare in perfetta armonia con la gestione logistica.
- La possibilità di potere gestire pagamenti e, sopratutto, eventuali rimborsi in maniera semplice e veloce e con un livello di comunicazione con la clientela di altissimo livello.
- Un Customer Care che si prenda carico in maniera efficace dei potenziali problemi degli utenti.
- La capacità di gestire in maniera eccellente il tema della gestione dei resi e dei ritorni dei prodotti.
- Un insieme di processi tra loro armonizzati. Quelli fighi direbbero un insieme di Service Blueprint che mappino tutti i possibili flussi in modo da consegnare all’utente finale una esperienza superiore.
Tutte cose che Amazon fa benissimo da decenni e che non è certamente un obiettivo semplice da raggiungere.
Gran parte della competizione sta lì.
In questo modo si rischia di lanciare iniziative destinate al fallimento con l’aggravante che la percezione generale sarà che l’e-commerce è una cagata pazzesca.
Non tutto può essere semplificato mediante la creazione di una pure e semplice vetrina. Seguendo la metafora del negozio reale: la vetrina serve a fare entra il cliente nel negozio fisico ma, non appena entrato, c’è una persona che lo accoglie, una cassa che gli permette di pagare in qualsiasi forma egli desideri, un magazzino con gli articoli che acquisterà, un essere umano che si riprenderà la merce in caso di problemi ed un altro che gli permetterà di sostituirla nel caso avesse fatto degli errori.
Tutto questo non si improvvisa.
Molto più interessante, ritegno, Facebook AI che sarà in grado di identificare articoli dalle foto. Questo si che è estremamente potente ma, sempre, non da solo.