Ne ricevo a decine. Non smettono mai di arrivare nella mia casella di posta elettronica. Devo leggerli. Tutti. Fino all’ultima riga.
Faticoso, molto faticoso.
Più l’azienda è grossa e più è difficile capire che cosa vogliano da te.
Davvero, scrivere un brief di progetto è un’arte. Non ci si sveglia abili compilatori di requisiti e non lo si diventa in pochi mesi od anni. E’ come essere una maestro del Sushi. Passi tutta la vita nel tentativo di creare il Sushi perfetto, e sai che non ci riuscirai mai.
Lo stesso vale per i bief di progetto. Passerai la tua intera vita nel perfezionare l’arte della scrittura del brief e non raggiungerai mai la perfezione. La sfiorerai come una carezza solletica il viso di un bambino.
Sopratutto. Perchè io devo essere costretto a leggere le tue zozzerie? Per quale arcano motivo tu ritieni che io mi asterrò dal considerare le tue frasi delle imbecillità senza senso.
In primo luogo per scrivere un brief che possa illuminare qualche mio neurone tu devi essere in grado di comprendere quello di cui stai scrivendo. Se hai passato la tua vita lavorativa a scrivere brief che riguardano la costruzione di artefatti di legno è ben evidente che non hai nessuna competenza riguardo grattacieli di cemento armato, non trovi? Se sei sempre andato in bicicletta e qualcuno ti chiedesse di pilotare una nave spaziale tu avresti qualcosa da obiettare, giusto? Perchè non lo fai anche con quel brief? Ti prego, davvero.
Certamente a te è stato chiesto di farlo da qualcuno che ne capiva ancora meno di te e tu ti sei flesso per l’ennesima volta ai tre principi che governano le aziendeç ricatto, minaccia e corruzione.
Lo capisco e ti vorrei essere di aiuto. Ma per quale motivo coinvolgere anche me nel tuo abisso? Specialmente ora che alla soglia dei cinquanta anni dell’abisso non me ne può davvero fregare di meno?
Sono comunque una persona educata ed al tuo brief risponderò.
Sappi che noi coltiviamo mele. Se mi stai chiedendo una piantagione di oppio ovviamente ti dirò che non sono in grado di farlo e sarà inutile che tu ci rimanga male. Non sono quel produttore che ti dirà che coltiva la qualunque. A noi piae coltivare mele, lo facciamo benissimo e sono davvero molto buone. Chiedici delle mele, non dei papaveri. Grazie.
Se mi chiedi delle mele o, in alternativa, io capisco che tu mi stai chiedendo delle mele anche se nel tuo brief hai scritto qualcosa del tipo “frutto di colore verde che tende al rosso in fase di maturazione e che cresce sugli alberi”, io ti risponderò offrendoti delle mele.
Lo stesso accade se tu mi stai chiedendo delle pere ma è ovvio che tu hai bisogno di mele e non di pere. Io ti risponderò dandoti quello che io ritengo essere giusto per risolvere il tuo problema, non per soddifare l’ego tuo o del tuo capo.
Fidati. Così è meglio e saremo tutti e due molto più felici. Io di sicuro.