Il condominio in cui vivo è molto piccolo. Ci sono solo sette famiglie discretamente assortite in termini di età e presenza di infanti.
La convivenza è piuttosto discreta anche se il delta di pensiero tra le fronde più giovani e quelle più anziane non fatica a manifestarsi.
Quello che mi stupisce è che la comunicazione di eventuali problemi o anche solo iniziative avviene solo ed esclusivamente per mezzo di pizzini.
Nella fretta di scaricare un bilico di provviste hai lasciato la macchina parcheggiata qualche centimetro troppo avanti o troppo indietro? Trovera un pizzino che ti ricorda che non lo devi fare. Come nota a margine mi fa sempre sorridere che vengono additate ragioni catastrofiche come l’impossibile circolazione dei mezzi di soccorso all’interno del piazzale dell’edificio. Piazzale che oltretutto è grande non più di un cinquantina di metri quadrati.
Un pezzo di nastro adesivo è rimasto attaccato ad un pezzo di carta che hai messo nel bidone di carta e cartone? Verrà immediatamente apposto un pizzino sulla porta di ingresso al locale che ospita i contenitori per i rifiuti.
Altra fenomenologia interessante è il tono di voce che viene utilizzato. Tutti i pizzini iniziano ivariabilmente con un “Si ricorda ai condòmini…”, “Si rammenta ai gentili condòmini…”, “Si invitano i gentili condòmini…”. Tutti sempre molto gentili anche quando le segnalazioni sono ad personam.
Altrettanto stupefacente è la velocità con le quali le infrazioni vengono rilevate. Sempre in meno di 5 minuti il pizzino viene stampato e apposto sul luogo dell’infrazione. Dato che è un condominio un pochino elegante non sono mai scritti a mano ma sempre stampati. Grazie a Dio, non in Comic Sans.
A me tutto questo fa sorridere. Io se ho un problema ne parlo con il diretto interessato per comprendere ragioni e motivazioni. Non scrivo un pizzino.