Questa mattina mi sono svegliato con una pioggia battente che è durata tutta la notte.
La corrente elettrica che va e che viene e con quella la connessione ad internet che è più ballerina di Roberto Bolle.
In realtà avevo in programma di muovermi durante la mia pausa pranzo ma i miei programmi sono saltati per via di diverse frane a Laglio e dintorni che, praticamente, mi hanno completamente isolato e che certamente non suggeriscono che mettersi in macchina sia una buona idea.
Per fortuna la mia casa è piuttosto in alto rispetto al lago e non così tanto vicina alla montagna da dovere temere una frana. Mai dire mai, ma la situazione mi sembra abbastanza sicura.
Mi chiama l’amministratore di condominio e finisco per fare una ispezione, gratuita, di tutto l’immobile.
La fossa degli ascensori è diventata una piscina, piccola purtroppo. C’è acqua nelle cantine e sui pianerottoli anche se una breve pausa negli scrosci la lascia defluire.
In tutto questo l’unico che se la sta godendo un mondo è Buzz che scorrazza bagnato e felice sotto la pioggia correndo come un fulmine avanti e indietro.
Ho il sospetto che dovrei seguire il suggerimento di Buzz e mettermi a ballare anche io sotto la pioggia.
Bene. Quest’anno abbiamo avuto la pandemia, le frane e gli allagamenti. Credo che a questo punto manchino solo le locuste.
Abbiamo ancora sei mesi davanti per provvedere. Mi raccomando, non facciamoci mancare niente.
Shameless self promotion ahead…
Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.
Quello di seguito è l’ultimo episodio.
Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast