Accade che due rapper si recano in un luogo per firmare autografi ai proprio fan. Accade che le due star firmano gli autografi solo a coloro che hanno acquistato il loro recente capolavoro. Seguono fan giovanissimi in lacrime.
Il giorno dopo uno dei due afferma che i giovanissimi fan dovrebbero prendersela con i loro genitori che non gli hanno acquistato il compact disc.
Qualche anno fa Musician Davey D scrisse:
“Keep in mind when brothas start flexing the verbal skillz,
it always reflects what’s going on politically, socially,
and economically.”
C’è una bellissima serie su Netflix che si chiama “Hip-Hop evolution” che narra della nascita di questo genere musicale e che consiglio a chiunque di guardare se vi interessa comprendere la matrice culturale in cui essa nasce.
Questi due pinguini fanno finta di rifarsi a questa matrice culturale in termini musicali, ma fino ad un certo punto, e ne copiano l’iconografia, ma non vedo nulla di più lontano da loro dal senso e dalle origini.
Tutto questo rende i personaggi falsi e fasulli per coloro che hanno voglia di fare girare un paio di neuroni.
Che si voglia fare cassa con il proprio successo lo capisco benissimo. Che si tenti di travestirsi di buone intenzioni di denuncia per poi fare quello che hanno fatto, un pochino meno.
Come nota a margine vale anche la pena dire che tra le tanti declinazioni di educazione che oggi mancano, anche quella musicale manca.
In questo senso l’affermazione di Musician Davey D diventa vera se applicata al comportamento dei due rapper. Una rappresentazione veritiera di quanto accade politicamente, socialmente ed economicamente.
Leggiamo l’episodio per quello che è.