Sono ormai anni che uso quasi esclusivamente il Kindle per le mie letture e ne sono assolutamente soddisfatto.
Nonostante questo c’è una cosa che mi manca delle librerie e che il Kindle non sarà mai in grado di sostituire.
No, non si tratta della menata della assenza della fisicità o del fantomatico profumo della carta.
Vuoi mettere portarsi in vacanza, od in viaggio, duecento grammi di Kindle rispetto a qualche chilo di carta?
Quello che mi manca è la serendipità della libreria. Il fatto di potere passeggiare tra le scansie e venire catturati da una copertina, sfogliare qualche pagina a caso, farsi sedurre da qualche frase e portare il libro a casa.
Questo caso d’uso non è riproducibile su un oggetto digitale o, almeno, lo è solo in parte.
Oggi molti dei miei acquisti mi vengono suggeriti dalla mia rete sociale e questo porta inevitabilmente a rimanere nel contesto culturale delle persone che conosco.
È raro che io possa incappare in qualcosa di completamente estraneo agli argomenti di cui parlo.
Succede ancora nelle relazioni personali ma sempre più raramente.
L’effetto collaterale è che spendo comunque del tempo in libreria. Lo spendo per la scoperta, non per l’acquisto. Quando trovo qualcosa che mi interessa, scatto una fotografia e poi lo compro sul Kindle.