Fin da ragazzo mi piace suonare la chitarra, specialmente la chitarra elettrica.
Mi piace così tanto da tenerne una in ufficio in compagnia di un piccolo, ma potente, amplificatore valvolare.
La raccolgo quando ho bisogno di distrarmi dalla quotidianità della vita in ufficio.
Ci confesso che non sono mai stato, e non sono nemmeno ora, un bravo chitarrista. Un pochino me la cavo ma non potrei mai nutrirci la mia famiglia.
Nonostante questo sono un acquisitore compulsivo di strumenti e accessori come effetti, plettri, cavi, schede audio.
Io davvero non resisto. C’è sempre quel bottone “Clicca per acquistare” al quale non riesco proprio a resistere.
Nonostante questo abbia un influsso decisamente negativo sui miei punti moglie confesso di avere, credo, almeno sette chitarre diverse.
Davvero, lo so benissimo. Sono troppe e in realtà non mi servirebbero affatto.
La verità è che mi piacciono da impazzire. Mi piace sentirne il peso diverso quando le prendo in mano, il colore e le venature del legno, la sensazione delle dita sulla tastiera ed loro suono distintivo quando le colleghi all’amplificatore.
Un paio di volte alle settimane le riprovo tutte e mi piace sentire il loro peso diverso, il tono dei differenti pickup e le sensazioni che il legno trasmette.
Sono comunque molte di più di quando io abbia realmente bisogno. Non riesco comunque a resistere quando incontro uno strumento che mi chiama, quando lo prendi tra le tue mani e capisci che c’è un feeling. Quello è il momento in cui le mie dita scivolano a prendere la carta di credito.
C’è sempre qualche altro strumento che vorrei aggiungere alla collezione.
Non resisto.
Ma, in fondo, perchè dovrei resistere?