Ma che si vota?

Mi è parso di capire che il prossimo 4 Dicembre si vota.

La mia timeline di Facebook, e, in forma più attutita data la sua natura più internazionale, di Twitter è piena di ogni genere di esternazione.

Sia per un fronte che per l’altro ho letto delle fregnacce di dimensioni colossali. Si passa da scenari che prevedono future dittature ad altri che descrivono il realizzarsi del paradiso in terra.

Ho visto persone che si sono sbattute per rendere evidenti a tutti le differenze tra i due testi. Io sono nato informatico e come tale prima di mettermi a fare il lavoro sporco verifico se lo ha fatto qualcuno prima di me e, magari, meglio. Poco mi importa se il lavoro lo ha fatto il promotore di un fronte o dell’altro.

Come sempre avviene su questioni politiche gli animi si infiammano molto velocemente. Il mio su questi temi ha smesso di essere infiammabile intorno al secondo anno di università.

Io studio e poi decido serenamente cercando di evitare di farmi influenzare.

Personalmente uso il magico bottone “hide” di facebook su ogni post di questo genere. Arma molto spesso sottovalutata ma di enorme efficacia per la mia integrità di pensiero.

Insomma, avete un pochino rotto le palle nel tentativo di sensibilizzare. La vera verità è che non ci sono influencer ma solo rompiballe.

L’unica cosa che avrebbe senso pubblicizzare su questo tema è la seguente: studia ed alza il sedere per andare a votare.

Parole Sparse - Il podcast di Corrente Debole

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