Numeri e comunicazione

Torno ancora sul tema dei numeri relativi al Coronavirus perché, sinceramente, cominciano a girarmi un pochino le scatole rispetto alla comunicazione degli stessi sui media.

Cominciamo da “la Repubblica” ed il suo articolo a valle della conferenza stampa di ieri. Ecco il titolo dell’articolo preso dal loro sito:

Io credo che chiunque leggendo questo titolo possa essere spinto a sentirsi in qualche modo rincuorato. Certo ci sono stati 675 decessi ma il numero dei malati è salito solo di 600 unità. Purtroppo non è così perché leggendo l’articolo si evince che il numero di nuovi contagi è pari a 2972 unità. Un dato molto, molto meno positivo del primo.

Il dato non è sbagliato in sé è l’uso del dato che mi infastidisce. Se nel titolo metti il primo numero, 675, comunichi una cosa, se metti il secondo, 2972, ne comunichi un’altra e di natura peggiore.

Ora andiamo ad osservare altre due fonti di dati provenienti da Google e da Apple che, diciamo, sanno davvero come maneggiare i dati oltre ad avere una fonte assolutamente attendibile, ovvero i telefoni che teniamo in tasca.

Mi sembra abbastanza chiaro che tutta questa gente in giro non c’è e quindi direi che è il caso di finirla con questa continua tirata.

Io credo che la rappresentazione che ci viene fornita sia strumentale.

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