E dopo avere archiviato con successo l’annus horribilis cerchiamo di cominciare questo 2021 riprendendo le buone abitudini.
Oggi si riaprono ufficialmente tutte le attività di Corrente Debole che quindi ritorna alle sue normali operazioni.
L’anno passato è stato l’anno in cui sono davvero riuscito nel mio intento di pubblicare un post ogni singolo giorno dell’anno fatta eccezione per i giorni in cui ero in vacanza.
Dando una occhiata alle statistiche del sito mi sono reso conto di avere pubblicato un totale di 342 post in un anno che contava 366 giorni. Tutto questo per un totale di quasi 130.000 parole. Come ho sempre sostenuto questo è un esercizio che serve più a meno che ai miei quattro lettori ma, tutto sommato, credo di avere pubblicato delle cose tutto sommato interessanti.
Allo stesso tempo sono molto soddisfatto di essere riuscito a lanciare il podcast Parole Sparse, che potete trovare qui in tutta la sua magnificenza. Confesso di avere grandemente sottovalutato lo sforzo necessario per produrlo. E’ decisamente molto più impegnativo di quanto non sia Corrente Debole ma credo che ne valga la pena. Continuerò con nuovi e episodi ed ho in mente una sua evoluzione verso una forma maggiormente partecipativa piuttosto che continuare con il modello solipsista attualmente in essere. Tecnicamente non sono ancora soddisfatto ma le mie capacità quale ingegnere del suono sono molto, molto sotto la media o, almeno, molto al di sotto della qualità che desidero. Ci lavorerò su.
Oggi si riparte anche dal punto vista prettamente professionale. Sketchin has sostenuto uno stress test come mai prima d’ora e, tutto sommato, ha retto egregiamente. Nonostante tutto dobbiamo trovare un nuovo assetto ed una maggiore efficienza per questo nuovo anno ma mi conforta sapere che siamo già al lavoro.
In fondo l’impermanenza è uno dei tratti caratteristici di Sketchin e siamo abituati al cambiamento continuo.
Per il momento si continua a lavorare da remoto ma questo non mi preoccupa più di tanto. Personalmente, in questi mesi, ho sistemato il mio studio in modo molto confortevole e vi confesso che lasciarlo mi dispiacerebbe davvero. Credo che anche a cose normalizzate cercherò un equilibrio tra lavoro in studio e lavoro da remoto. Credo di essere stato maggiormente produttivo in questi mesi che non nei precedenti. Probabilmente la causa è che ci sono state meno interruzioni impreviste. I classici “Hai cinque minuti per me?” che sono catastrofici per la produttività personale ma fondamentali per la vita dello studio.
Per il resto si continua a correre ed oggi ci sarà una meravigliosa giornata di sole sul lago.
Cosa volere di più?
Shameless self promotion ahead…
Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.
Quello di seguito è l’ultimo episodio.
Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast