Posta elettronica

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Anni fa avevo un capo, donna di grande carattere e new-yorker fatta e finita, che io avevo definito “one liner” per il modo in cui gestiva la sua posta elettronica.

In tre anni di frequentazione ricordo si e no tre o quattro messaggi di posta elettronica che fossero più lunghi di una riga e comunque sempre e solo contenenti una singola frase.

Personalmente non la ho mai considerata una mancanza di tatto, scortesia o arroganza. Era semplicemente un modo estremamente efficace per gestire il suo tempo.

Io non sono ancora arrivato a quei livelli ma mi sto esercitando.

I messaggi di posta elettronica dal mio account di lavoro sono appunto messaggi di lavoro e credo che debbano essere precisi, puntuali e devono evitare di fare perdere tempo a chi li riceve.

Se mi scrivi perché hai bisogno di informazione o di aiuto io quello ti devo dare senza menare il cane per l’aia.

Ritengo che la capacità di sintesi sia un tratto fondamentale del management e del lavoro in senso più lato.

Ovviamente tutto questo non prescinde dalla cortesia, dal tatto e dall’uso corretto di grammatica e sintassi.

Non uso mai imperativi. Uso spesso il condizionale e questo mi aspetto dal mio interlocutore.

Alla fine la posta elettronica è una forma di scrittura come un’altra e bisogna imparare a governarla. Partendo dalla lista dei riceventi, passando per l’uso del “reply” o “reply to all”, arrivando alla chiosa finale.

Purtroppo devo riconoscere che molte persone non hanno nessuna idea di come quello strumento possa essere usato in maniera efficace. Ancora una volta, se ti chiedo “Che ore sono?” mi devi dire che “Sono le sedici e ventuno” e quindi, non mi devi spiegare come funziona l’orologio.

Oltre a questo la posta elettronica può essere uno strumento molto efficace. In questi mesi di lockdown ho visto troppe volte un buon messaggio di posta elettronica sostituito da una riunione online. E che due palle. Tempo sprecato per tutti.

Se poi proprio volete dare animo alla vostra anima di scrittori date vita ad una porcheria come questa che state leggendo. Con un aggeggio come questo potrete sfogarvi come vi pare.


Shameless self promotion ahead…

Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.

Quello di seguito è l’ultimo episodio.

Alessandro Galetto

Fuga da Whatsapp

Alessandro Galetto         Alessandro Galetto        
Fuga da Whatsapp           Fuga da Whatsapp          
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    Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast


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