Nel novero degli insulti che mi è capitato di ricevere, alcuni meritati, altri meno, quello di razzista ancora mancava all’appello.
Grazie a tre gradi e mezzo di separazione gentilmente offerti da Facebook ora posso riempire anche questa casella nel mio cursus honorum.
Prima che vi racconti del fatto vale la pena ricordare che da qualche tempo ho disabilitato qualsiasi tipo di notifica sul mio pc e sui miei telefoni. Sono veramente poche le persone che sono in grado di fare emettere suoni molesti ai miei apparecchi elettronici.
Se mi permettete una piccola divagazione ve lo consiglio. Fatelo e vivrete una vita, sia fisica che digitale, più serena, tranquilla e rilassata.
Tra le notifiche che ho disabilitato c’è anche Facebook Messenger. Per questa ragione è già difficile per i miei collegamenti farmi leggere un loro messaggio istantaneo, figuriamo per coloro che non appartengono alla mia cerchia di amicizie.
Facebook Messenger relega i messagi di coloro che non sono tuoi collegamenti in un’area nascostissima che sul telefono si chiama “Richieste di messaggio”. Io la ho trovata per caso giusto perchè stavo giocherellando con le impostazioni della applicazione.
Ecco tra questi messaggi ci sono spesso delle perle.
Una di queste era la seguente
ciao di Algeri,
voilà, tu e io mando diversi messaggi e mi avete dato nessun pronti contro termine, il è ciò che ogni rassistes italiani sono a questo punto
Va precisato, a scanso di equivoci, che io generalmente non do pronti contro termine a nessuno, in particolare sconosciuti.
Ecco, senza saperlo sono diventato razzista semplicemente disattivando le notifiche di una applicazione. Mark, perchè non me lo hai detto?
Ma, citando Guzzanti, “Algerì, ma io e te che c…o se dovemo dì?”