Scatole

Durante questa pandemia non ho frequentato nessun negozio che non fosse il supermercato.

Per il resto, e per le poche cose di cui ho avuto bisogno e che ho comprato, ho fatto uso di diversi siti di e-commerce. Da Amazon a quelli dei piccoli produttori locali.

C’è una cosa delle faccende domestiche che non riesco proprio a sopportare. Lo smaltimento dei cartoni e degli imballaggi. Dato che sono piuttosto diligente li rompo per benino, tolgo tutti i nastri di plastica, le etichette per un pochino di privacy. Separo tutto quello che deve essere separato e poi porto tutto nel locale dei rifiuti.

In questi mesi ho notato che:

  • Alcuni tendono a rendere impenetrabili i loro scatoloni di cartone con giri e giri di nastro adesivo. Questa è una delle cose più noiose da dovere gestire perché ci metti delle ore a separare il cartone dalla plastica. La domanda è: ma perché?
  • Altri riempiono lo scatolone di soffici pezzetti di plastica di cui ignoro il nome ma che mi ricordano vagamente la forma delle patatine Chipster. Questa è un’altra cosa noiosissima perché quelle cose si frantumano come nulla e hanno la spiacevole proprietà di infilarsi in ogni dove.
  • Ad altri piace il concetto del pacco costruito come una matrioska ad n livellli. Prima di raggiungere il contenuto devi scartare l’impossibile.
  • Altri ancora hanno la tendenza a riutilizzare il packaging, il che è cosa buona tutto sommato. Certo è che se mi mandi un pacco della dimensione di un metro cubo per contenere un oggetto delle dimensioni di un decimetro cubo e riempi il resto dello spazio con materiale di risulta a me girano un pò le palle. Sopratutto quanto il materiale di risulta si nebulizza come il profumo.
  • Alternare plastica e carta nella confezione mi urta i nervi. Ci metto mezz’ora a separare le varie parti. Deciditi. O tutto di plastica, o tutto di carta.

Io penso che si potrebbe fare molto di più per quanto riguarda il packaging delle spedizioni. Mi stupisce che nessuno ci abbia ancora pensato.


Shameless self promotion ahead…

Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.

Quello di seguito è l’ultimo episodio.

Alessandro Galetto

Fuga da Whatsapp

Alessandro Galetto         Alessandro Galetto        
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    Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast


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