Confesso che trascuro grandemente il mio profilo su LinkedIn. Credo che siano anni che non ci metto mano in maniera consistente.
Lui non se ne cura e continua a starsene lì tranquillo mentre si fa leggere da chi, mi domando per quale motivo, ricerca il mio nome tra una pagina e l’altra.
Sono perfettamente consapevole di essere contro tendenza. LinkedIn è professionalmente importante, ci puoi fare il “business”, ti serve per il tuo personal branding, ti aiuta a fare carriera e via lungo l’interminabile lista di vantaggi che potrei trarne.
La verità è che non mi interessa nulla di tutto questo. Attenzione, non si tratta di alterigia o di superiorità.
La verità è che si sta avvicinando il mio compleanno e ogni volta che questo accade mi volto indietro per riflettere su quello che è successo e guardo avanti per capire cosa voglio fare.
Vivo una situazione professionale decisamente stimolante, pure troppo. Sono veramente innamorato della azienda per la quale lavoro e per la quale, sono convinto, ho dato tanto nel corso degli ultimi due lustri. Prova ne è che in nessuna altra azienda sono durato più di cinque anni. Io sono irrequieto di natura e mi annoio in fretta. In Sketchin questo non è successo, sebbene non si possa mai dire mai.
Non ho grande interesse a fare personal branding. Negli anni le dimensioni del mio ego si sono molto ridotte e dato che non devo necessariamente vendere qualcosa a qualcuno non ne sento il bisogno. Ritengo sufficiente dimostrare che non sono un “coglione totale” e tanto mi basta. (Per la definizione di “coglione totale” fate una ricerca sul mio blog che c’è un bel post dedicato a questa categoria di persone)
Non nemmeno bisogno di fare carriera. Sto bene dove sto e, a meno che non venga cacciato per qualche motivo, intendo rimanerci. Per farmi smuovere da lì dovete usare i cannoni di Navarone o propormi una cosa che davvero mi intrippa oltre ogni misura.
Di LinkedIn mi piace il fatto che offre la possibilità di incontrare delle persone con un discreto volume di materia grigia. Persone che sono disposte ad un confronto ed ad un dialogo che non è disturbato da dinamiche economiche. Scambio di idee e di opinioni. Mi capita molto più spesso con ragazzi giovani che con coetanei.
Molte volte si stupiscono del fatto che io sia disposto a dedicargli del tempo ma non sanno che quelli sono i minuti più stimolanti di tutta la mia giornata lavorativa e non.
Alla fine LinkedIn non racconta che una infinitesima parte di quello che sono, di quello che faccio e di quello che voglio. E’ una rappresentazione fittizia che non riesce nemmeno a rappresentare bene il mio lavoro.Io sono molto di più di quelle poche decine di righe che sono a disposizione di tutti.
Ripeto, non mi interessa più di tanto.
Quindi, alla fine, su LinkedIn altro non sono che una decina di record in una tabella su un database. Nella realtà sono tutt’altra cosa. Più vera e tangibile.
Chi vuole approfondire sa dove trovarmi, persino i “coglioni totali”.