Mi capita spesso di dire che “Qualsiasi paradiso, dopo sei mesi, diventa un inferno”.
È la verità.
Sketchin è un posto fantastico dove lavorare e spendere la propria vita professionale.
Va detto che non è sempre facile e, vi assicuro, non è stato facile.
In questi anni mi sono ritrovato a prendere decisioni difficili. Decisioni che avevano un impatto diretto ed immediato sulla vita di molte persone e di molte altre legate a loro da vincoli familiari, di amicizia e di lavoro.
Non è mai stato semplice. Ogni decisione ha avuto un peso enorme sulla vita dello studio.
Ho commesso degli errori? Accidenti se ne ho fatti. Alcuni di questi anche gravi. Ho imparato nel tempo a riconoscerli e a parlarne apertamente. Il clima che ti circonda aiuta.
Tutto quello che è stato fatto in questi cinque anni ha richiesto del lavoro, costante, faticoso e impegnativo. Da parte di tutti quella che erano parte di questa avventura.
Sono stati versati lacrime e sangue per arrivare dove siamo arrivati. Ci sono state, e ci sono, tensioni palpabili sulla direzione che dobbiamo, o più propriamente, vogliamo seguire.
È arrivata BIP ed anche quella è stata una decisione non facile e rischiosa. Per arrivare a concludere quella parte di lavoro è stato fatto un lavoro immane da parte di tutti. Il risultato finale è più che soddisfacente e credo che siamo riusciti a preservare in maniera totale la nostra autonomia.
Ecco, tutto questo per dire che nonostante tutta la fatica e la paura Sketchin è ancora quel luogo in cui entri con il sorriso.
In queste poche righe ho parlato in prima persona ma è ovvio che ogni singola persona che ha lavorato in Sketchin ha vissuto tutto questo sulla propria pelle.
Ancora, grazie!