Colloqui

Photo by Ben Rosett on Unsplash

Sono oramai decine d’anni che per una ragione o per l’altra mi trovo a fare colloqui alle persone che potenzialmente potrei assumere. In realtà in questi ultimi anni molto meno che non in passato dato che prima di arrivare da me passano per altri canali.

Va detto che noi lavoriamo in un universo molto verticale in cui le competenze tecniche sono molto facili da determinare e valutare.

Quello che ho sempre dato per scontato quando ho intervistato qualcuno è che le sue competenze tecniche fossero presenti e della qualità che viene richiesta dai nostri standard.

Per questa ragione quanto intervisto qualcuno mi focalizzo su altre cose.

Voglio capire chi è la persona che ho davanti a me.

Per questa ragione credo che spesso i candidati non si trovino perfettamente a loro agio quando parlano con me. Si sono sicuramente preparati per un colloquio standard e si trovano davanti uno che gli chiede quali sono i titoli che ha nella libreria che ha dietro le spalle e che vuole sapere per quale motivo li hanno comprati e cosa gli hanno lasciato.

Cosa fai nel tuo tempo libero quando non lavoro e perché. Con quanto coraggio sei disposto a difendere una posizione?

Voglio sapere che cosa ti farebbe dire di no ad una azienda, per quanto prestigiosa, o che cosa ti farebbe dire di sì saltando di gioia anche di fronte ad una struttura traballante.

Mi piace capire se hai il coraggio di interrompermi e dirmi che ho appena detto una sciocchezza. Voglio capire se hai il coraggio di negoziare sino allo sfinimento il tuo ingresso da noi.

Vorrei capire che cosa ti spinge a superare i limiti? Qual’è la passione che ti muove e, in ultima analisi, per quale motivo vuoi, davvero, venire da noi?

Insomma, mi piace sondare i limiti e la cultura della persona che ho davanti. A noi serve un pirata, non un marinaio.

Quando poi si tratta di colloqui che sostengo io, rarissimi negli ultimi dieci anni dato che tendo a rimbalzare la qualunque, tendo ad essere estremamente aggressivo. Perché mi hai chiamato? Perché pensi che io possa essere adatto alla tua azienda e cosa può offrirmi la tua azienda, non economicamente, che oggi io non ho? Insomma, sono un pochino stronzo, ma questo me lo dicono tutti.

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