Cross-selling e up-selling

Come la maggior parte delle persone in questo periodo mi sono ritrovato a fare degli acquisti per i regali di Natale. Personalmente non mi sono affidato ad Amazon perchè per le persone a cui tengo mi piace occuparmi personalmente dell’acquisto dei regali. Mi piace poterli guardare e toccare prima di decidermi a comprarli.

Per uno di questo regali mi sono recato nella bottega di un famoso brand. Avevo le idee ben chiare su quello che stavo cercando dal momento che avevo già fatto le mie brave ricerce su internet prima di andarci.

Non mi piace spendere troppo tempo in un negozio. Generalmente quando ci entrao so benissimo cosa voglio e so benissimo che ci voglio mettere il minor tempo possibile.

Dopo avere dichiarato la mia intenzione di acquisto alla gentilissima persona che si occupava delle vendite e dopo avere recuperato il mio oggetto la signorina ha tentato in prima battuta di vendermi un modello superiore rispetto a quello che io avevo scelto.

Niente di male, credo che sia un approccio che da negoziante devi avere nell’interesse dei tuoi affari. Io ho gentilmente declinato ben cosciente del fatto che il destinatario del regalo non avrebbe apprezzato ciò che lei mi stava proponendo.

Passato questo momento ha tentato di vendermi l’accessorio A. Anche in questo caso ho rifiutato.

Non contenta, ha provato a convincermi ad acquistare l’accessorio B. Come sopra ho rifiutato.

Stessa trama con l’accessorio C. La mia intenzione di acquisto anche del prodotto originale ha cominciato a vacillare.

Alla ennessima proposta di acquisto dell’accessorio D ho detto di avere fretta e ho concluso la transazione.

Up-selling e cross-selling sono doverosi… diciamo che quattro tentativi di cross-selling ti rendono uno stalker e distruggono totalmente la mia esperienza di acquisto.

Ovviamente a quel punto alla domanda “Le interessa rimanere informato sulle nostre offerte registrandosi al nostro programma di loyalty?” la risposta non è potuta essere che negativa.