Sono diversi giorni che la mia stampante FLsun Q5 sta producendo oggi a flusso continuo. Nelle ultime 72 ore non si è fermata un secondo.
Dopo qualche mese di esperimenti, spesso malamente riusciti, credo di avere acquisito sufficiente esperienza per riuscire ad impostare i parametri ideali per ogni oggetto che intendo stampare. Non è stato un percorso facile.
In una stampante tradizione schiaccio il bottone “Stampa” e magicamente il mio foglio viene prodotto. Al massimo posso decidere di volere stampare in bianco e nero piuttosto che a colori.
La stampante 3D è un universo completamente differente. Il numero di parametri che influisce sulla qualità del risultato finale è veramente molto grande. Si parte dai parametri macro come tipo di filamento, supporti, infill e pochi altri e, se lo si desidera, si può entrare sempre più nel dettaglio.
L’acquisto della stampante è stato un acquisto d’impulso, complice l’ultimo black friday. Per questa ragione non pensavo che ne avrei fatto un uso particolarmente intenso.
Al contrario!
Ogni tanto mi faccio un giro su Thingverse o su Printables e scopro sempre delle cose interessanti che mi tornano utili. Quindi senza usare il classico Amazon me le produco io a casa mia senza l’intervento di nessuno.
La cosa più divertente è il fatto che tutti i modelli sono modificabili secondo le proprie necessità. Ecco, devo confessare che su questo sono ancora del tutto impreparato. Il processo che seguo è trial and error. Sino ad ora sono comunque riuscito a modificare i files secondo quello che mi serviva. Anche questa è una discreta soddisfazione.
Mi affascina l’idea che tu possa rappresentare un oggetto in tre dimensioni sullo schermo del tuo computer e qualche ora dopo puoi osservare l’oggetto vero e proprio formarsi sul piano della tua stampante. Nonostante io sia stato nutrito a tecnologia negli ultimi trent’anni, mi sembra ancora qualcosa di magico.
Mi piace anche l’idea che producendo questi oggetti in completa autonomia evito, nel mio piccolo, di inquinare. Se è vero che la stampante usa comunque dell’energia per funzionare e che comunque richiede del materiale per produrre la stampa è altrettanto vero che non ci sono imballaggi di sorta, non c’è nessun magazzino e non c’è trasporto. Mi sembra una considerazione interessante.
La stampa in tre dimensioni non è certamente un fenomeno di massa e non è alla portata di tutti. Richiede un pochino di studio e di applicazione per potere ottenere risultati soddisfacenti. Mi sono comunque convinto che le sue potenzialità siano molto grandi. Come sempre, quando parliamo di tecnologia, la cultura e l’educazione giocano un ruolo fondamentale.
Questo per parlare solo del mercato consumer. In altri contesti le opportunità sono altrettanto grandi ed affascinanti.