I link sono brutti!

Photo by JJ Ying on Unsplash

Come qualcuno di voi sa, sono solito ripubblicare i contenuti di CorrenteDebole su Medium, Facebook e LinkedIn. La realtà è che ho lettori sparsi su queste altre piattaforme e mi fa piacere riuscire a raggiungerli anche laggiù.

Come ho spesso scritto non mi interessa affatto monetizzare questi contenuti. Per questo non mi curo poi molto di che diffusione abbiano sugli altri siti.

Allo stesso tempo ritengo CorrenteDebole il luogo d’elezione dove questi contenuti devono vivere. Essendo il server su cui vivono pagato con i miei quattrini sono io a decidere che cosa deve essere pubblicato e cosa no. In sostanza, qualora venissi bannato dalle altre piattaforme potrei comunque continuare a pubblicare sul mio server dedicato. Questo ovviamente fino che non sia una autorità giudiziaria ad oscurarlo. Caso decisamente improbabile dato che non pubblico nulla che possa essere considerato un reato, almeno sino ad ora.

Ogni tanto vado a dare una occhiata alle statistiche sugli altri siti giusto per vedere se il cross posting continua a funzionare come si deve e durante una di queste visite ho notato un comportamento interessante.

I post che contengono dei link che portano il lettore altrove rispetto alla piattaforma su cui sono ospitati ricevono un numero di visite molto inferiore rispetto ai quei post che non contengono nessun link.

E’ quindi evidente che l’algoritmo che si occupa di pubblicare i miei post sui feed degli altri utenti ha la tendenza a penalizzare i posto che contengono link che portano al di fuori della piattaforma. Ovviamente si tratta di una mia personale lettura del comportamento. In fondo potrebbe essere il fatto che scrivo delle “immani cazzate” (cit. Alex Drastico) e quindi l’algoritmo decide che non sia il caso di pubblicizzarle più di tanto.

Ritengo comunque più valida la prima ipotesi.

Trovo il comportamento piuttosto ragionevole se lo analizzo dal punto di vista della piattaforma. Io, come piattaforma, guadagno molti più quattrini se i miei utenti rimangono nel mio ecosistema. Perdo delle potenziali opportunità di guadagno se l’utente prende e se ne va a visitare un link che lo trasporta altrove.

Detto questo io rimpiango il web per come era una volta. Guadagnava lettori chi scriveva cose fighe ed io, come utente, avevo la possibilità di saltellare da un sito all’altro seguendo i miei interessi. Avevo la mia dose quotidiana di siti che visitavo e da lì partiva la mia esplorazione dentro la rete.

Ora tutti cercano di confinarti dentro un giardino recintato più o meno bene.

Che sante palle.

Penso anche al fatto che di questi tempi lo spazio sul mio monitor è aumentato ed è ora capace di ospitare informazioni in tutta la magnificenza dei suoi 2560×1140 pixels. Peccato che le informazioni vere e proprie sono contenuto in una frazione di quello spazio, tutto il resto è pubblicità. Pur avendo un monitor fighissimo continuo a navigare con una risoluzione di 800×600 pixels.

In fondo non è cambiato nulla dall’inizio degli anni 2000.

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