Credo che, come per tutti gli utenti con un certo livello di educazione digitale, il setup del proprio personal computer non è mai finito.
C’è sempre qualcosa che può essere migliorato, od automatizzato nelle operazione che dobbiamo fare ogni giorno.
Io su questo sono decisamente ossessivo compulsivo. Ogni volta che noto il fatto che sono costretto a compiere una operazione manuale in maniera ripetitiva mi metto subito all’opera per capire se di quella operazione se ne può occupare qualche applicazione o qualche script.
Risparmiare tempo è oramai il mio obiettivo principale.
Per questa ragione il mio Mac è densamente popolato di script AppleScript e Python, automazioni di Alfred (ve lo suggerisco vivamente, è uno strumento di una potenza inenarrabile se usato con tutte le sue caratteristiche), personalizzazione spinta dei vari IDE, terminali, shell e via dicendo.
In questo modo riesco a risparmiare un sacco di tempo oltre che provare una grande soddisfazione nello scrivere queste cosucce.
Io credo che qualsiasi strumento, ed in maniera particolare quelli digitali, non debbano essere accettati passivamente ma adattati al nostro modo di lavorare e di vedere le cose.
Io ho smesso da tempo di classificare i miei documenti e la mia posta elettronica in un qualsiasi genere di tassonomia. Tutto vive in due grandi contenitori. Uno contiene tutti i miei files ed un altro contiene tutti i miei messaggi di posta elettronica. Tramite Alfred ho accesso istantaneo ai singoli documenti ed ai singoli messaggi di posta con la semplice pressione di uno shortcut che apre la finestra di ricerca di Alfred. Riesco ad accedere a qualsiasi cosa in meno di un paio di secondi. Questo scenario d’uso è forse il più frequente durante la mia giornata lavorativa. Inutile dire che il tempo risparmiato è enorme.
Trovo quindi necessario adattare qualsiasi applicazione alle mie particolari necessità. Ovviamente dove questo è possibile perché ci sono applicazioni del tutto refrattarie a qualsiasi tipo di automazione. Sul Mac sono molto poche dato che c’è sempre AppleScript ma comunque ce ne sono alcune che hanno dei limiti.
Nella vita digitale ci vuole consapevolezza degli strumenti.
Shameless self promotion ahead…
Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.
Quello di seguito è l’ultimo episodio.
Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast