Il mio Kindle

Photo by @felipepelaquim on Unsplash

Sono oramai moltissimi anni che ho quasi definitivamente abbandonato i libri di carta per fare uso degli e-book. Da sempre sono un utente affezionato di Kindle e non ho mai avuto ragione di dovere cambiare nel tempo.

Il fatto di avere sempre a disposizione la mia intera biblioteca è un elemento che mi piace moltissimo. Se lego questo aspetto al fatto che posso sottolineare ed evidenziare dei passaggi per poi sincronizzarli con il mio computer credo di avere trovato il migliore strumento di lettura per quello che sono le mie abitudini e le mie necessità.

Non mi manca il profumo della carta sebbene riconosca il fatto che ha un suo grande fascino. Nonostante questo mio comportamento prettamente digitali non riesco mai a resistere al richiamo di una libreria. Naturalmente ne esco sempre con qualche volume che, con piacere, leggo pur essendo “materializzato”.

Rispetto a questo mio modo di consumare le mie letture ci sono tre grandi eccezioni che mi fanno rivolgere al libro di carta rispetto alla sua versione digitale.

I primi sono i libri d’arte come, ad esempio, i cataloghi delle mostre che visito. In questo caso specifico non c’è paragone alcuno tra l’esperienza digitale e quella del libro in carta e copertina. Tra l’altro sono cose che mi piace avere a portata di mano nel mio salotto quando provo il desiderio di distrarmi con qualcosa di bello.

A questo genere di libri si affiancano le mie letture di poesia. Non sono ancora riuscito a darmi una spiegazione ma non riesco a leggere poesia sul Kindle. E’ come se questo genere di letteratura avesse bisogno di un supporto fisico per riuscire a comunicarmi il suo contenuto. La stessa poesia su uno schermo e-ink non mi fa lo stesso effetto.

L’ultima categoria riguarda i libri di magia. Chi mi segue da qualche tempo sa che mi diletto con questo passatempo. Nel corso degli ultimi due anni la mia libreria magica si è molto ampliata e da qualche tempo ho cominciato a collezionare libri più o meno antichi sul tema. Anche in questo caso il Kindle non è lo strumento adatto al genere. E’ vero che ci sono libri che si adattano perfettamente al formato del Kindle ma è altrettanto vero che ci sono libri di grande formato, grandemente popolati di immagini e fotografie, che non si prestano affatto ad essere digitalizzati.

Il distinguo parrebbe quindi essere un compromesso tra facilità di accesso al contenuto e tipologia di contenuto.

Il Kindle mi permette di portarmi in vacanza i classici dieci libri che generalmente leggo nei miei quindici giorni di riposo senza dovergli dedicare un trolley ed assumere uno sherpa per portarmelo in giro. A questi in genere affianco sempre un libro, generalmente di magia, cartaceo che tratta un argomento che vorrei approfondire mentre me ne sto sdraiato in spiaggia e seduto sul balcone di una baita in montagna. In questo caso apprezzo il valore del formato che Kindle non è in grado di restituirmi con la sua esperienza.

Questo approccio per me funziona egregiamente.

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