Spiaggiato sul divano con un film terribile che scorre lentamente fotogramma dopo fotogramma.
Una domanda in un dialogo si fa largo nel torpore: “Quale è il tuo primo ricordo?”
La domanda si fa largo nel mio cervello. Provo a scorrere i miei ricordi cercando di arrivare al primo.
Si forma una immagine. Cerco di tornare ancora più indietro ma non trovo altro.
Ci sono mia madre e mio padre in cucina. I miei fratelli ed io siamo seduti sul pavimento. Siamo eccitati per quel nuovo oggetto che mio padre ha appena portato a casa. Lo guardiamo ridendo. È un televisore in bianco e nero; il primo della nostra nuova casa.
Il ricordo che mi intenerisce non è il televisore. Sono mamma e papà che si abbracciano e si baciano.
Sembravano, meglio, erano felici.
Questo prima che la sfera su quel piano leggermente inclinato cominciasse a rotolare senza che la si potesse fermare.
Questo è il mio primo ricordo.
Sembra che si sia destinati a commettere gli stessi errori.