La preparazione della preparazione…

three women sitting beside table
Photo by Tim Gouw on Unsplash

La mia carta di identità, documento ufficiale del Governo Italiano, riporta in maniera chiara ed inequivocabile il dato secondo il quale la mia età anagrafica è di cinquantaquattro anni.

Ricordo benissimo che il mio primo giorno di lavoro è stato il 4 Febbraio 1991. Posso quindi annoverare qualcosa come trenta anni, quattro mesi e 18 giorno di lavoro.

Dovrebbe essere chiaro a tutti che un pochino di esperienza dovrei essermela fatta in questi anni. Disastri inenarrabili non ne ho mai combinati, anzi. Negli ultimi dieci anni mi sono occupato di design. Prima di Sketchin sono stato in Frog ed ho triplicato il fatturato di quello studio in tre anni. In Sketchin ho più che decuplicato il fatturato in otto anni di lavoro. Insomma, io credo che il mio lavoro lo so fare, e bene.

Eppure quando mi trovo a dovere incontrare un cliente molto spesso mi viene chiesta una riunione prima dell’incontro per “Vediamo cosa presentare al cliente…”.

Ora, premesso che tu capisci di design tanto quanto io capisco di fisica quantistica, mi spieghi quale è il fondamento logico di questo incontro?

Perdiamo tempo tu e, sopratutto, io.

Che cosa pensi mai che io possa raccontare al tuo cliente di così dannoso? Pensi forse che potrei dire delle cose sconvenienti o poco piacevoli? Pensi che io possa presentare qualcosa che non sia attinente al tema di cui mi hai raccontato nel momento in cui mi hai chiesto di incontrare il cliente? Pensi che io possa perdere il senno e mandare a quel paese il tuo cliente? Forse potrei essere preda di un raptus e raccomandare al tuo cliente un’altra società di consulenza?

A me questa cosa manda fuori di testa. Quelli fighi direbbero che “mi fa perdere le staffe”.

Mi verrebbe proprio una citazione del mitico Guzzanti che faceva riferimento al mondo delle telecomunicazioni:

Ma, aborigeno, io e te che cazzo se dovemo dì?

Ecco, io in queste occasioni mi sento proprio così.

Una assoluta perdita di tempo. Priva di valore e di contenuto. Una cosa che riempie la tua agenda solo per instillarti un falso senso di sicurezza o di gestione del cliente.

Decisamente evitabile


Shameless self promotion ahead…

Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.

Quello di seguito è l’ultimo episodio.

Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast


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2 Commenti
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Marco

Ok tutto.
Ma il “razionale” non esiste come sostantivo in italiano, “rationale” in inglese si traduce “fondamento logico” in italiano. Cordiali saluti