La sicurezza di carta

Sono reduce da una lunga conference call che aveva come tema l’aggiornamento periodico per la sicurezza sul lavoro. Ovviamente, dato il tema, la riunione riguardava solo la nostra entità Italiana e non quella Svizzera.

Ne sono uscito molto perplesso e deluso. Sensazione non nuova. La provo ogni volta che esco da un incontro di questo genere in Italia.

Sono perfettamente consapevole della importanza che questo tema ha a livello aziendale. Chi conosce Sketchin sa molto bene quanto abbiamo a cuore la sicurezza delle nostre persone ed il loro benessere. Non sempre riusciamo ad essere eccellenti ma sempre ci mettiamo tutto quello che abbiamo e tutto quello che possiamo.

Sono altrettanto consapevole della gravità del momento che stiamo attraversando a causa di questo virus che fatichiamo ad allontanare dalla nostra esistenza, personale e professionale.

Giustamente ci vengono imposti adempimenti che dovrebbero aiutare a ridurre il rischio di una nuova diffusione massiva del virus in un ambiente di lavoro che, necessariamente, è fatto di persone che si incontrano nello stesso luogo.

Fatte tutte queste premesse fatico a digerire il fatto che tutto si traduce in una serie di adempimenti fisici e virtuali. Mi spiego meglio. Si parla di cartellonistica, segnaposto, misure delle temperature, entrata con mascherina propria che deve essere abbandonata per usarne una fornita dal datore di lavoro, sanificazione, uso delle parti comuni. Una quantità di cose che alla fine si traducono in una grande check-list che se fatta così non introduce alcun valore.

Qui, molto probabilmente, il mio sentimento anarchico gioca la sua parte ma io proprio non riesco a trovare il valore dato il modo in cui questo avviene. Ho più la sensazione che l’obiettivo sia quello di “essere in regola” piuttosto che di trovare il valore in quello che facciamo. Essere in regola per essere in regola non serve a nulla.

A questo punto, dato che ce lo possiamo permettere per via della natura del lavoro che facciamo, trovo che abbia molto più senso non spendere denaro per l’ufficio ma investirlo cercando di capire quale sarà il nostro nuovo modo di lavorare. Preferisco investire il denaro per progettare il nuovo ambiente di lavoro, fisico e virtuale, di Sketchin piuttosto che spenderlo per scrivere decine di pagine che nessuno mai leggerà se non il burocrate di turno.

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