Era una giornata di Novembre e avevo fatti tardi in ufficio non ricordo più per seguire quale stupidaggine.
Sono arrivato a casa e dopo avere abbandonato lo zaino a morire sulla sedia ho deciso che era il caso di distrarsi suonando un pochino di blues.
Mi sono avvicinato alla mia belissima Fender Telecaster e la ho osservata mentre la prendevo in mano. C’era qualcosa che non andava nella sua magnifica finitura butterscotch blonde. Va premesso che quella chitarra la avevo cercata per mesi sul mercato dell’usato. Una reissue dello strumento del 52 con una selezione di pickup del tutto peculiare. Una chitarra assolutamente versatile che può spaziare dal blues, al jazz e al rock senza alcun tipo di problema.
Ho guardato con più attenzione ed il danno era grave ed evidente.
Ho scoperto che la nostra babysitter lo aveva urtato con l’anta di una finestra durante i suoi lavori quotidiani. Un incidente, niente di più.
Ho immediatamente pensato a come fare per risolvere il problema. Avrei dovuto cercare un liutaio che fosse in grado di riverniciarla e portarla al suo stato originale.
Nei giorni successivi ho cominciato a cercare su Internet qualcuno che fosse in grado di aiutarmi ma, con il passare dei giorni, me ne sono quasi dimenticato.
Un sabato pomeriggio mi sono ritrovato ad osservare gli altri strumenti. Ognuno di loro aveva dei segni e delle imperfezioni. Dei piccoli urti dovuti all’usura o piccoli graffi per lo sfregamento. Nessuno di loro era nel suo stato originale.
Questa osservazione mi ha fatto riflettere.
Ho pensato che uno strumento ha una sua vita fatta di note, di utilizzo e di proprietari diversi. Il suo aspetto estetico è il risultato della sua vita e per questo ho pensato che dovesse essere rispettato.
Così come noi siamo nell’aspetto esteriore quello che abbiamo vissuto anche lo strumento manifesta il suo essere nella apparenza e questa apparenza non sarà mai perfetta come quando ha lasciato la fabbrica.
Per questo motivo ho deciso di non intervenire e di lasciare lo strumento così come si trova. Quella è stata la sua vita. Forse il suo valore economico diminuisce, ma la sua anima ne guadagna in esperienza.
La Telecaster fa ancora sfoggio di sè nella sua rastrelliera, insieme alle sue compagne, altrettanto vissute.