Spinto da un carissimo amico che stimo oltre ogni misura mi è stato chiesto di elencare sette titoli di libri che, in qualche modo, mi hanno segnato.
La sfida è molto complessa sotto diversi punti di vista.
Il primo è che ho letto davvero così tanto che è difficile estrarre solo sette titoli che abbiano avuto più peso degli altri. Il rapporto tra i libri di valore e quelli letti è veramente troppo basso per potere essere efficaci in una selezione come questa.
Il secondo è che penso che le letture vivono in uno spazio temporale spesso circoscritto e legato al momento. Mi capita di sottolineare spesso passaggi sulle pagine di un libro e, di solito, li riporto su un insieme di quadernetti che mi seguono negli anni. Ogni tanto sfoglio quei quaderni e mi capita di domandarmi per quale motivo, in quel momento, ho deciso di sottolineare quella frase, quel passaggio o quella parola.
Spesso non mi ci ritrovo. Questo a significare che quel passaggio aveva senso in quello specifico momento della mia vita e non altrove.
I libri sono materia viva e mutevole e vivono nella testa delle persone.
Ad ogni modo sto lavorando all’esercizio ed i primi tre titoli sono stati:
- Amori ridicoli – Milan Kundera
- Lo zen e l’arte della manutenzione della motocicletta – Robert Pirsig
- Godel, Escher e Bach. Un’eterna ghirlanda brillante – Douglas Hofstadter
Gli altri nei prossimi giorni.