Seguendo l’idea di indicare sette libri che considero per me rilevanti oggi ho postato una immagine della copertina del libro Pippi Calzelunghe di Astrid Lindgren.
Un amico di famiglia mi regalò questo libro quando, credo, avevo qualcosa come sei o sette anni in occasione di una cena con i miei genitori.
Evidentemente non immaginava la porta che questo libro avrebbe avuto.
Sì, perché dovete sapere che il libro che nasce nel 1945 ed ha sempre avuto una vita difficile.
Ricordate il personaggio, vero? Pippi Calzelunghe è una ragazzina ricchissima che vive sola in una grande villa in compagnia dei più disparati animali. Capelli rossi e treccine lunghissime.
Pippi era fighissima per tutti i ragazzini. Irrispettosa, irriverente e, sopratutto, libera da tutto e da tutti. Un personaggio del genere nel 1945 rappresentava tutto quelle che si voleva evitare come modello per un ragazzino. Oltre a questo in alcune occasioni Pippi era decisamente irritante.
Pippi non era una ragazzina ma una adulta. Ha dovuto imparare a cavarsela da sola.
Si inventava le parole e ad esse legava concetti e cose. Incredibile. Capacità di legare creatività e libertà. In un certo qual modo un prototipo anarchico. E se non anarchica, certamente rivoluzionaria.
Lei si difendeva da sola perché era fortissima. Grazie a questa forza difendeva anche i suoi amici.
Insomma, Pippi Calzelunghe è una lettura che anche se siete adulti, anzi proprio in questo caso, potrebbe cambiarvi la vita.
Leggetelo!