Durante l’ultimo evento del CoderDojo locale un compagno di avventure del decenne, ed il decenne stesso, ha fatto in modo di rovesciare un bicchiere di succo di frutta sul suo Macbook.
A nulla sono valsi i pronti interventi di rianimazione e dopo qualche ora il computer ha deciso di smettere di accendersi.
Il computer è un MacBook Pro unibody del 2011 che io non usavo più perchè ne uso uno aziendale un pochino più ciccione di quello che avevo per uso personale.
Ho portato il paziente in un Apple Store per una diagnosi. Confesso che non avevo molto speranze di uscirne con un successo ma ho deciso che comunque valeva la pena tentare. Ho affidato il pc ad uno dei tecnici del negozio che dopo qualche minuto è tornato da me scuotendo la testa.
Ha estratto il suo fido iPad e ha cominciato a prepararmi un preventivo di quello che era necessario sostituire per riportarlo a nuova vita. Il processo di compilazione del preventivo sembrava non finire mai e questo aspetto era certamente foriero di brutte notizie.
Al termine del suo lavoro mi dice che riparare il computer sarebbe costato non meno di 1900 euro e che comunque Apple non avrebbe garantito altri malfunzionamenti nel tempo a causa del liquido che aveva contaminato praticamente tutti i componenti.
Mestamente ho abbandonato il negozio cercando di immaginare un degno funerale per il paziente che era inutile sottoporre ad accanimento terapeutico.
Certo che una macchina praticamente non riparabile non mi sembra un gran sforzo di ingegneria. Certamente di design ma non di ingegneria. In tutti questi anni è la prima volta che mi trovo di fronte ad un evento catastrofico come questo ma avrei certamente sperato di meglio.
Provate ad indovinare che cosa riceverà il decenne come regalo di Natale.