Quello che vedete nella foto qui sopra è Dai Vernon.
A molti di voi questo nome non dirà nulla di particolare. A coloro che si interessano di magia il nome riporta alla memoria la figura di un mito.
Dai Vernon era un mago canadese di grandissimo valore. Alcuni dei suoi effetti sono oramai imprescindibili nel repertorio di ogni mago moderno. Uno per tutti: “Twisting the aces”. Una vera meraviglia di semplicità ed eleganza.
Uno dei più famosi libri di Dai Vernon si intitola revelation. In questo libro Dai commenta, ed estende, il contenuto di un altro libro: “The expert at the card table” di S. W. Erdnase. Anche questo una pietra miliare della cartomagia. In 125 pagine sono condensate un quantità di informazioni pazzesca e di qualità sopraffina.
Il libro “revelation” è una perla. Dalla fattura del libro, la carta, la rilegatura, le fotografie ed i contenuti.
La foto sopra è presa dal libro e mi affascina.
Mi affascina l’eleganza innata di quest’uomo, non più giovane, che rimanda una immagine perfetta. Certamente d’altri tempi ma sempre attuale come solo l’eleganza vera sa essere. Esiste qualche video di Dai Vernon e al di là della eleganza della persona colpisce l’eleganza della esecuzione e la sua apparente semplicità. La sua esecuzione è poesia.
Mi piace questa foto perché Dai Vernon sta guardando un semplice mazzo di carte appoggiato sul tavolo e sul suo volto si dipinge un sorriso. Lui che meglio di tanti altri ha saputo creare cose stupefacenti da 52 pezzi di carta sorride. Mi piace pensare che in quel sorriso ci sia la consapevolezza che dietro quell’insieme di 53 carte ci sia un universo da scoprire e la capacità di stupire ed intrattenere le persone.
Uno strumento semplice in grado di generare emozioni infinite negli spettatori che assistono ad un effetto dopo l’altro.
Certo, la cartomagia non è certo un esercizio che possa salvare il mondo. Potremmo sicuramente definirla come una attività futile, ma se riusciamo ad astrarre i concetti di cui ho parlato poche righe sopra il messaggio diventa più chiaro.
La passione per un argomento, il rispetto assoluto per lo stesso e la ricerca continua della perfezione del gesto e della interpretazione conducono necessariamente all’eleganza ed alla poesia. In ultima analisi alla bellezza che, penso, dovrebbe essere il fine ultimo.