Non ho mai compreso la naturale tendenza degli autori americani, sopratutto quelli in ambito tecnico, di scrivere una quantità di pagine che supera l’umana comprensione.
Prendete un qualsiasi linguaggio di programmazione. Oggi è difficile trovare un libro che contenga meno di trecento o quattrocento pagine. Fossero pagine dense di contenuto potrei anche comprendere quale sia la ragione. La ragione è che un continuo rimestare e rimescolare gli stessi concetti per riempire pagine.
Ho il sospetto che sia una caratteristica peculiare del mercato statunitense. Un libro ciccione è sicuramente meglio di un libro snello.
Peccato che il mio tempo sia prezioso ed io di leggere pagine inutili non ho proprio voglia.
Lo stesso vale per molti scritti che mi capitano sottomano navigando sul web. Concetti che potrebbero essere riassunti in una frase vengono diluiti in centinaia e centinaia di parole del tutto inutili.
In questo modo io smetto di leggerti.
Il concetto di TL;DR dovrebbe essere imposto per legge.
Shameless self promotion ahead…
Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.
Quello di seguito è l’ultimo episodio.
Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast