Ricordi

four person hands wrap around shoulders while looking at sunset
Photo by Helena Lopes on Unsplash

E’ stata una settimana particolarmente complessa e sono arrivato a questo fine settimana arrancando sui gomiti. Per questa ragione ho disabilitato la mia consueta sveglia all’alba decidendo che fosse il mio organismo a decidere quando fosse l’ora giusta per riaprire gli occhi.

Mi sono svegliato intorno alle nove del mattino e sono sceso per bere il mio caffé. Mi preparo e vado a recuperare il mio telefono cellulare.

Guardo il display è c’è la notifica di un messaggio da una persona. Un carissimo amico di gioventù che mi avvisa della scomparsa del padre di un altro nostro carissimo amico. Non sento entrambi da secoli sebbene abbiamo trascorso così tanto tempo insieme da non riuscire a stabilire quanto questo fosse. Erano le persone con le quali ho condiviso degli anni, abbiamo visitato una infinità di posti insieme e ci siamo visti crescere nei momenti più importanti della nostra vita.

In seguito ognuno ha preso strade diverse o, più semplicemente, siamo cresciuti e ci siamo persi di vista. Completamente.

Mentre leggevo quel messaggio ripensavo a questo nuovo me stesso che è cresciuto negli ultimi anni e mi sono rattristato nel constatare che in questo percorso ho sicuramente tralasciato loro.

Leggendo quel messaggio, e la conversazione che ne è seguita, c’era imbarazzo da entrambe le parti. Entrambi consapevoli del tempo che è passato senza abbracciarci e parlarci, anche delle cazzate che circondavano i nostri discorsi da ragazzi, ed entrambi con la sensazione di essere stati colpevoli nel non avere fatto nulla a riguardo.

Eppure è bastato quel singolo messaggio per fare un salto nel passato di trent’anni e ricordare una serie infinita di avvenimenti, di discorsi, di litigate, di confronti, di risate. Insomma, tutto quello che cementa una amicizia che, ritengo, esiste ancora.

E’ come la brace sotto la cenere che arde ancora sebbene non ci sia più fuoco.

E nonostante la grande tristezza della occasione non posso che ringraziare questa persona per avermi regalato i ricordi di momenti molto felici e spensierati.

Ora credo sia il caso di utilizzare questa occasione per rinnovare questa amicizia e vedere cosa ne è rimasto.

Un pensiero a Vittorio che, nonostante la sua scorza durissima, sono certo stia vivendo un momento complesso. Un abbraccio, di quelli vigorosi e sinceri. Come sempre è stato tra noi.

Un grazie a Riccardo per avere gettato questa fune. Cercherò di afferrarla.


Shameless self promotion ahead…

Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.

Quello di seguito è l’ultimo episodio.

Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast


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