Sintetizzatori modulari

Questo mio recente ritorno di fiamma verso la musica cosiddétta elettronica mi ha fatto riscoprire alcuni trend che davo per completamente scomparsi.

Chiunque abbia seguito il mondo della musica elettronica negli anni ottanta ricorderà sicuramente i sintetizzatori Korg o, ancora prima, i Moog.

Io ricordo che per me erano oggetti affascinanti. Nonostante avessero una tastiera che li avvicinava in un certo qual modo ad un pianoforte erano pieni di manopole e fader. Non parliamo poi delle decine di patch che collegavano punti diversi della elettronica del sintetizzatore.

Non ne ho mai avuto uno e sono sempre rimasti un sogno. In realtà un sogno fino a quando qualcuno non ha scritto delle applicazioni per iPad che simulavano questi sintetizzatori famosi. Dei pessimi succedanei. E’ come guidare uno scooter pensando di essere in moto. Un’altra cosa.

Non erano davvero oggetti per tutti. Per una questione economica, certamente, ma anche per una questione relativa al puro utilizzo. Quando ne accendevi uno non ne veniva fuori un singolo suono se prima non avevi sistemato almeno una patch, tipicamente quella che collegava un oscillatore ad un segmento audio. Dovevi sapere quello che stavi facendo e la tua capacità di tirarne fuori suoni belli era direttamente proporzionale alla tua conoscenza delle possibilità dello strumento.

Tutti i costruttori si sono poi resi conto che un prodotto costruito in quel modo non sarebbe mai potuto diventare un prodotto da consumo di massa. Per questo motivo sono nati i sintetizzatori moderni. In questi sistemi il costruttore aveva già fatto delle scelte per l’utilizzatore e alcune delle connessioni che avrebbero ovuto essere fatte manualmente con delle patch sono state trasferite su circuito stampato.

Se è vero che questo ha favorito la diffusione del prodotto da un altro punto di vista ha sottratto la varietà delle possibilità che venivano offerte dai sistemi originali.

Da una veloce ricerca su internet pare che sia rinato un movimento molto attivo intorno ai sintetizzatori analogici. Una sorta di nostalgico ritorno al passato. praticamente ho passato tutta la domenica a letto smaltendo l’influenza e girando su forum e siti che parlavano proprio di questo. Ho scoperto un mondo.

In uno dei video che ho guardato su YouTube (questo) si dice chiaramente:

Warning: Watching this or any other modular synth video will not help your GAS (Gear Acquisition Syndrome) and is likely to have a deleterious effect on your finances

Tra i tanti siti che ho visitato c’e’ questo: Modular Grid

E’ un sito che ti permette di scegliere tra migliaia di moduli analogici esistenti e scegliere come comporre un sintetizzatore completamente custom. Ci ho speso almeno due ore leggendo ed esplorando. Ho ipotizzato diverse configurazioni e ho provato ad immaginarmi cosa sarebbe potuto venirne fuori.

Inutile dire che il giochino diventa molto costoso molto velocemente. Ed io che pensavo che le chitarre fossero costose.

Troppe belle cose da fare, troppo poco tempo per poterle approfondire.