Che le grandi aziende stiano giocando un ruolo politico nel condurre le proprie attività credo sia sotto gli occhi di tutti nonostante la loro grande resistenza ad ammetterlo.
Allo stesso tempo i grandi produttori di hardware sembrano subire sempre maggiori pressioni dalle autorità di vari governi e forze di polizia affinché permettano loro di avere accesso ai dati degli utenti sui loro prodotti.
Difficile stabilire un sano confine tra quello che è giusto e quello che è ingiusto sotto questo profilo.
Nonostante questo qualcosa di buono sembra comunque accadere.
Apple, Google, Microsoft e Mozilla hanno comunicato che rimuoveranno dalla lista dei trusted root certificates dei loro browser il certificato emesso dal governo del Kazakistan. In poche parole, il governo del Kazakistan richiede l’uso di questo root certificate perché i propri cittadini possano accedere ad Internet.
Se un governo controlla un root certificate ha la possibilità di decrittare tutto il traffico protetto da quel certificato. Conseguenza terribile.
Questa mi sembra una chiara mossa di carattere politico.
Interessante anche un documento rilasciato da Apple che guida gli utenti alla protezione dei propri dati quando le persone stesse si ritengono a rischio.
Il documento si intitola “Device and Data Access when Personal Safety is At Risk” e lo potete consultare seguendo questo link.
Il primo passo per la protezione dei propri dati è proprio l’educazione ad un uso consapevole della tecnologia. Questo documento va proprio in questa direzione ed una cosa veramente ben fatta.
Shameless self promotion ahead…
Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.
Quello di seguito è l’ultimo episodio.
Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast