Un vecchio accendino

Qualche settimana fa stavo camminando per il centro di Asiago quando mi sono imbattuto in negozio di antiquariato. Questo negozio aveva in vetrine degli oggi veramente iconici.

Un vecchio radiofonografo di Brionvega firmato Achille Castiglioni. Funzionante. Una Eames long chair con ottomana firmata Herman Miller ed altre cose di pregio assoluto.

Mi sono perso in quella meraviglia per interi quarti d’ora sino al momento in cui ho intravisto in una vetrinetta un oggetto che ha attirato la mia attenzione. Un accendino Dupont degli anni 50. Per chi ne sa qualcosa si trattava in un Dupont Ligne 1 chinese laquer mini. Una meraviglia anche se in condizioni molto vissute.

Come ho scritto in passato parlando di strumenti musicali mi piacciono le cose che hanno una vita addosso, che dimostrano il segno degli anni e che, nonostante tutto, riescono a mantenere l’eleganza e la classe di un tempo.

Nel preciso momento in cui lo ho tenuto tra le mani sapevo che lo avrei comprato.

Questa è una foto dell’accendino che ho scattato una volta tornato in albergo. Come potete vedere non era messo benissimo.

Ed infatti pochi minuti dopo uscivo dal negozio con l’accendino in tasca.

Ho subito pensato che mi sarebbe piaciuto restaurarlo e riportarlo agli antichi fasti, per quanto possibile.

La manutenzione degli accendini Dupont non è banalissima. Ci vogliono gli strumenti giusti per non rovinare i delicati meccanismi che li tengono insieme. Ad esempio riuscire a mantenere integro il famoso “Dupont ping sound” richiede attenzione quando si rimuove il pin che tiene insieme la parte superiore con quella inferiore.

Dupont non vende direttamente questi strumenti a privati ma online si trovano degli strumenti del tutto simili agli originali e sicuramente più abbordabili dal punto di vista del prezzo. Dopo qualche ricerca mi decido ad acquistare un set per il mio accendino da Win, un appassionato di accendini di Hong Kong che, in parte, li produce direttamente.

Piccolo siparietto. Chiedo una spedizione via DHL perché, come sempre, sono ansioso di cominciare. Win mi risponde che DHL gli ha chiesto 132 dollari perché, secondo l’omino DHL di Hong Kong, Laglio si trova in una zona considerata “remote area”. Non mi pare poi così remota, ma tant’è. Accetto quindi una spedizione via posta tradizionale.

Finalmente arrivano i miei strumenti e sfoderando quello che già possedevo per il restauro dei rasoi a mano libera comincio a disassemblare l’accendino.

Ecco il risultato della operazione. In questo caso parziale perché non avevo ancora disassemblato la parte inferiore.

A questo punto mi metto a pulire ed a lucidare ogni singolo pezzo e trascorro un sabato pomeriggio di grande divertimento e relax.

Alla fine ricompongo il tutto, inserisco una nuova pietrina e carico di combustibile l’accendino. Probabilmente erano anni che non veniva più utilizzato.

Al primo tentativo si accende! Una vera meraviglia!

Eccolo qui alla fine del lavoro.

Grande soddisfazione riportare un oggetto come questo ad un uso quotidiano.

Per coloro che fossero interessati questo è il negozio di Win.


Shameless self promotion ahead…

Nel caso non ve ne foste accorti qui in giro c’è anche un podcast con il quale potrete intrattenervi.

Quello di seguito è l’ultimo episodio.

Qui, invece tutti gli episodi pubblicati sino ad ora: Parole Sparse – Il Podcast


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