Durante le mie consuete incursioni su Kickstarter mi è capitato di imbattermi in Vizy. Vizy altro non è che una potente telecamere connessa ad un Raspberry Pi sul quale viene installato tutto il software necessario per realizzare progetti di Machine Vision.
La cosa stupefacente è la potenza di questa combinazione. Nelle condizioni ideali la telecamera, un sensore Sony IMX477, è in grado di raccogliere 300 frame al secondo. Dal punto di vista del software si fa un uso intensivo di Tensor Flow e OpenCV.
Una delle tante funzionalità rese disponibili è l’identificazione di un oggetto e la possibilità di seguirlo nei suoi movimenti in tempo reale, la possibilità di compiere misurazioni sull’oggetto in questione (dimensioni, velocità, luminosità, ecc. ecc.), così come la possibilità di riconoscere i volti.
E’ inoltre possibile compiere delle azioni a fronte del manifestarsi di alcune condizioni come ad esempio cominciare una registrazione del video in caso di rilevamento del movimento.
E’ possibile portarsi a casa tutto questo per la modica cifra di 229 dollari.
No, non la ho comprata. In questo momento la Machine Vision non rientra molto nei miei interessi. Lo fu in passato quando avevo in mente un progetto che chiamai Paper Circuits.
Quello che mi interessa, invece, è notare come con così poco denaro sia possibile portarsi a casa un oggetto dalle potenzialità enormi rispetto al passato.
La riflessioni che andrebbe fatta è la seguente: se con così poco denaro posso avere a disposizioni un oggetto così evoluto, potente e, se vogliamo, così invasivo che cosa possono fare aziende private ed enti governativi che hanno a disposizione un budget enormemente più grande?
Ogni volta che guarderò una telecamera la guarderò con occhio diverso. Lei sa chi sono.