Esattamente dodici anni fa nasceva mia figlia Beatrice.
Beatrice è sempre stata una donna che ha fretta. Ricordo molto bene quel giorno. Mi trovavo nel mio ufficio a Trezzano sul Naviglio e la data di termine della gravidanza non era vicina.
Ricevo una telefonata da mia suocera che mi avvisa del fatto che lei e mia moglie stanno correndo in ospedale perché si sono rotte le acque e sono cominciate le contrazioni.
Ricordo di avere mollata tutto e sono saltato in macchina. Credo che nella mezz’ora che ho impiegato per spostarmi dalla sede di H3G alla clinica Mangiagalli avrebbero potuto ritirarmi la patente almeno tre volte.
Salgo di corsa in corsia e chiedo alla caposala dove si trova mia moglie. Lei mi guarda con uno sguardo pieno di rimprovero e mi dice: “Siete sempre in ritardo. Sua figlia è nata dieci minuti fa!”
Mi sono innamorato di lei non appena la ho vista. Quegli occhi scuri ed i capelli che già avevano il colore di oggi mi hanno stregato all’istante. La ho presa tra le mie braccia ed anche ora che scrivo queste righe mi sembra di ricordare il .. profumo.
La ho vista crescere in questi anni. Sono stati anni meravigliosi e sono molto fiero di lei. Oltre che sempre di fretta è sempre stata una donna decisa, fin troppo. Il suo carattere è forte, in alcuni momenti sin troppo duro con sé stessa e con gli altri.
Fin da piccola è stata così. Come quella volta all’asilo dove ha mandato a stendere il tuo fidanzatino che era ritornato da lei dopo averla lasciata per una sua compagna, secondo lui, più bella.
La ragazza è sveglia. Aveva più di cinque anni e ci trovavamo nella mia auto. Lei mi chiese se uno più uno faceva due. Confermai. Subito dopo mi chiese se due più uno faceva tre. Io le risposi ancora una volta di sì. Rimase in silenzio per alcuni secondi e poi disse: “Papà ma se ad ogni numero posso aggiungere uno allora i numeri non finisco mai!”. Rimasi di sasso e, passato lo stupore, sorrisi.
E’ caparbia la ragazza. Ovviamente per ciò che le interessa e non per quello che interessa a noi genitori. A me questo tratto piace sin troppo.
Beatrice, se ne ha bisogno, sa essere feroce. Una volta mi disse che con le parole si può fare molto male e che lei ne è capace. Le dissi che è vero, ma che è altrettanto vero che con le parole si può fare del bene. Rimase perplessa, ma credo che capì quello che le stavo dicendo.
La mia ragazza ha la scorza veramente coriacea. Quando era piccina si è alzata di notte durante una vista a nostra suocera, è inciampata in un gradino e ha sbattuto violentemente il mento. Sangue ovunque e corsa al pronto soccorso. Non ha battuto ciglio e non ha versato una lacrima. Al contrario, si è lamentata perché non poteva vedere quello che stava facendo il chirurgo con il suo mento.
Se si riesce a superare la sua superficiale durezza si trova un cuore buono e un animo gentile.
Questi dodici hanno sono trascorsi come un battito d’ali. Non so se come padre ho fatto un buon lavoro. Sappi che non c’è stato un solo momento nel quale per te non ho dato il massimo.
Sei nata il 4 Luglio, ed un pochino porti dentro di te il significato di questa data.
Ragazza mia, buon compleanno! Ti auguro che la vita ti sorrida come tu fai ogni singolo giorno.