Dai, ancora su AirTag

Photo by Onur Binay on Unsplash

E’ vero, sta diventando una mia fissazione ma è un dato certo che il continuo manifestarsi di notizie riguardo gli AirTag di Apple è indice del fatto che qualcosa in quel prodotto non funziona.

Ieri Apple ha pubblicato questo documento nella sezione Newsroom del suo sito: An update on AirTag and unwanted tracking

Se leggete questo documento ci sono dei passaggi interessanti:

AirTag was designed to help people locate their personal belongings, not to track people or another person’s property, and we condemn in the strongest possible terms any malicious use of our products.

E volevo pure vedere che fosse per uno scopo diverso da questo.

We have been actively working with law enforcement on all AirTag-related requests we’ve received. Based on our knowledge and on discussions with law enforcement, incidents of AirTag misuse are rare; however, each instance is one too many.

E’ una affermazione vaga e che non mi rassicura affatto. Siamo tutti d’accordo sul fatto che Apple è una azienda americana ma è altrettanto vero che è presente, quasi, in ogni paese del mondo conosciuto. Che cosa si sta facendo in quei paese che non sono gli Stati Uniti?

Se si fa riferimento al link contenuto del documento e che porta alla procedura Legal Process Guidelines si legge qualcosa che è strettamente correlato al mondo statunitense. Purtroppo, ancora un volta, non sono riuscito a trovare un equivalente per altre regione. Ripeto, potrebbe essere la mia scarsa abilità nella ricerca ma questo genere di documenti dovrebbe essere facilmente raggiungibile da chiunque abbia un interesse a farlo. Diciamo che questo comportamento stona con l’approccio “Teniamo alla tua privacy ed alla tua sicurezza” che Apple sta cavalcando in questi ultimi mesi. Chiariamo, non che non sia vero ma è importante che l’intero ecosistema sia perfettamente allineato a questo messaggio.

Veniamo alle parti più succose.

New privacy warnings during AirTag setup: In an upcoming software update, every user setting up their AirTag for the first time will see a message that clearly states that AirTag is meant to track their own belongings, that using AirTag to track people without consent is a crime in many regions around the world, that AirTag is designed to be detected by victims, and that law enforcement can request identifying information about the owner of the AirTag.

Sono sicuro che un qualsiasi malintenzionato sarà sicuramente terrorizzato nel leggere questo messaggio nel momento in cui configurerà i suoi AirTag. Un deterrente incredibilmente efficace. Dai, è vero che è un atto dovuto ma credo che sarebbe stato necessario farlo dal momento del lancio e non ora. Questo mi lascia pensare che un certo genere di use case non fosse stato immaginato o, per lo meno, è stato sottovalutato nel momento della progettazione.

Refining unwanted tracking alert logic: Our unwanted tracking alert system uses sophisticated logic to determine how we alert users. We plan to update our unwanted tracking alert system to notify users earlier that an unknown AirTag or Find My network accessory may be traveling with them.

Questa è la cosa più sana da fare ed è un cambiamento di valore nel tentativo di evitare gli abusi.

A questo punto i due casi d’uso limite entrano in collisione tra di loro in termini di funzionalità. Entrambi sono casi d’uso non direttamente esplicitati da Apple nella loro documentazione ma, come abbiamo visto, sono casi che si sono resi evidenti nel mondo reale. Vediamo di cosa si tratta.

  • Caso 1. Un delinquente usa un AirTag per tracciare la posizione di qualcuno o di qualcosa senza che l’interessato ne sia a conoscenza.
  • Caso 2. Un utente con legittime intenzioni appiccica un AirTag a qualcosa di prezioso in modo da potere rintracciare la sua posizione in caso di furto.

Quindi se da un lato abbassare il tempo necessario perché un AirTag renda manifesta la sua esistenza protegge dal caso 1 dall’altro rende edotto il ladro che ha con se qualcosa che lo può condurre direttamente nelle patrie galere.

Mi sembra evidente che non sia possibile un comportamento che sia in grado di essere efficace per tutti gli usi, legali ed illegali che si fanno di questo prodotto di Apple.

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