Capita raramente ma ci sono dei fine settimana in cui sono costretto a lavorare. Va detta la verità e devo dire che in generale mi rifiuto a prescindere dato che ritengo che ci sono degli spazi che non non possono, e non devono, essere invasi dal proprio lavoro.
Come ho scritto più volte non faccio il cardiochirurgo e non salvo la vita a nessuno.
Questo fine settimana lo ho fatto anche se sapevo benissimo che si trattava di un lavoro impossibile da portare a termine nei tempi che mi sono stati dati. Lo ho fatto anche avendo i miei figli con me. Lo ho fatto perché non avevo voglia di litigare lo scorso Venerdì. E dire che a me litigare sui temi di principio piace pure parecchio. Sto invecchiando, evidentemente.
Ecco, sono perfettamente consapevole di avere fatto una cazzata, e non ho proprio alcuna scusa.
La giustificazione che mi sto dando è che, purtroppo, non riesco a resistere ad una sfida, per quanto impossibile essa sia.
Questo è il motivo per cui sono due giorni che sto scrivendo documenti come se non ci fosse un domani. Come a scuola due giorni prima di un esame durante i quali passi come un ossesso da un libro all’altro invocando l’aiuto di tutte le divinità ctonie di tua conoscenza.
E comunque rimane una grande cazzata.
Non sono il solo coinvolto in questa follia. Sono il solo della mia azienda e quindi non ho costretto nessuna delle nostre persone ad un fine settimana di lavoro. Quello che mi fa sorridere è il via vai di messaggi di posta elettronica in cui tuttii cercano strade alternative, provano a rosicchiare dei giorni, cercano escamotage più o meno complessi. Nessuno ha il coraggio di dire che è una cosa impossibile.
In genere io sono considerato quello che dice sempre di no ma, in questo caso, non ci sono riuscito e non ne ho avuto voglia.
Una grandissima cazzata, davvero.
Ho sbagliato. Non si dovrebbe mai derogare da quello che consideri importante.
E ora vado a chiamare i ragazzi per preparare l’impasto per la pizza per questa sera che di scrivere documenti ne avrei anche avuto a sufficienza per oggi. (E comunque già so che dopo averli riaccompagnati a casa mi rimetterò a scrivere)