Queste ultime settimane si sono rivelate essere una vera follia sia dal punto di vista professionale che personale. Conversazioni, riunioni, mail, presentazioni, numeri, avvocati, clienti, colleghi.
Scherzavo con dei colleghi dicendo che mi sarebbe piaciuto scappare in Brasile e fuggire da tutto e da tutti, quasi tutti ad essere estremamente sincero.
In questi giorni nemmeno la musica, la lettura o la magia sono stati in grado di restituirmi un pochino di serenità e di tranquillità.
Così ho aperto un finestra sul terminale e ho lanciato il mio caro vecchio vi. Io che sono un anziano alla fine torno sempre lì. Posso affermare che in trent’anni di affettuoso utilizzo oramai siamo intimi. Se si superano gli scogli iniziali e si capisce il suo modo di funzionare non ha niente da invidiare agli IDE più fighi che ci sono sul mercato. Questo ovviamente parlando di puro e semplice editing di codice.
E poi vogliamo mettere la poesia di quello schermo nero con il cursore che lampeggia quietamente? A me fa tornare indietro a degli anni che erano certamente meno complessi di quelli che sto vivendo ora.
E così mi sono messo a scrivere un pochino di codice per chiacchierare con il mio sistema di home automation. E mentre mi concentravo sul codice che lentamente prendeva forma tutti i pensieri e le preoccupazioni sono lentamente passati in secondo piano.
La mia quarta via di fuga ha funzionato. Ho speso un paio d’ore in totale relax senza pensare a null’altro che non fosse quella lunga lista di costrutti che stavo lentamente assemblando.
Quello che mi piace del codice, e della programmazione in generale è il fatto che non ci sono storie od ambiguità. Quello che scrivi viene eseguito. Non ci sono spazi di interpretazione, fraintendimenti, possibilità. Se scrivo a, succede b. Sempre.
Il codice è come la coperta di Linus. Una certezza assoluta, almeno per me.
Quando desidero esprimere la mia indole dittatoriale mi dedico alla programmazione. Dentro la finestra di vim sono il signore e padrone.
Mica pizza e fichi.
Il mio prossimo esercizio di distrazione sarà quello di fare compilare ad uno script Python la mia nota spese prendendoli dall’estratto conto della mia carta di credito aziendale e depositarli dentro Expensify. Sono sempre in un ritardo che mi conduce al limite del licenziamento.